Camilliani, n.6/2001
La stupida scusa che ci rovina
di Corrado Camandone
C’è un Paese in questo mondo, in cui il presidente della
televisione di Stato, dopo aver riconosciuto il livello più che basso di certi
programmi, afferma che si devono trasmettere «perché la gente li chiede». Caro
presidente, non si accorge che con questa affermazione lei e tutti i capi,
capetti e cicisbei che dirigono la televisione di Stato si mettono al livello
dei poveretti senza cultura? Per trasmettere semplicemente “ciò che la gente
chiede" si fa un elenco su un pezzo di carta, si manda alla stazione
trasmittente e si inonda l'Italia. Per far questo basta la terza elementare.
Perché cercare cervelloni, con intelligenza, cultura e fantasia, ben pagati, per
dirigere una potentissima agenzia educativa qual è la RAI, quando basta fare
quello che dice la gente? A questo punto serve solo un computer che riceve le
richieste, ne fa la somma e manda in onda ciò che è più richiesto. Cosi non c'è
più controllo né di cultura, né di opportunità, né di coscienza; ma almeno si
risparmia una montagna di soldi.
Intanto è da
vedere se è vero che la gente (qui considerata come “gregge") vuole quelle
trasmissioni stupide. Molti pensano che quella gente-gregge esista più nella
mente dei cervelloni che nella realtà, perché programmi di valore, in prima
serata, hanno avuto grande ascolto e gradimento. Voi dirigenti siete messi lì
per fare delle scelte, e in realtà le fate seguendo troppo spesso il criterio
peggiore che esista sulla madre terra: quello della udienza-denaro. Ma allora
perché non mettete la RAI al servizio della mafia, della droga, della
prostituzione che rendono molto? Perché a un certo punto mettete un limite e
dite: «Questo, no»? Però il vostro limite non è messo al punto giusto: dite sì
a troppe cose fuori posto, che suscitano indignazione tra genitori, insegnanti,
istituti di educazione, direttori di comunità terapeutiche, anziani che sono
importanti come i giovani, la Chiesa che è esperta in umanità. Non sentite le
proteste di tanta gente? Non sono grida scomposte di gente arretrata: sono
rimproveri di gente responsabile che vi prega di sradicare e non di mettere in
vetrina ed esaltare le piante che danno frutti avvelenati. Il governo deve
aiutare la famiglia con sussidi e concessioni varie, ma poi non deve nello
stesso tempo, con la RAI, sua e nostra agenzia educativa (!) distruggere ciò
che ogni famiglia ha di più prezioso: il concetto di moralità che vuole
trasmettere ai suoi figli. A forza di presentare bulli, trasgressivi, violenti.
provocatori, sfacciati e sboccati come eroi, i giovani sono portati ad
imitarli. È possibile fare dei buoni cittadini mostrando più che altro dei
delinquenti? Fa pena una televisione di Stato che inganna i suoi spettatori
prestando come televisione-verità delle scenette mal combinate, e copia i
programmi delle reti concorrenti come fa uno studente ignorantello e invidioso
che copia il compito del vicino di banco. E poi è ora di finirla col latrocinio
di prendere i soldi del canone e anche quelli della pubblicità. Proprio perché
intasca una barca di soldi col canone non ci stordisca con la pubblicità e
metta in onda quei programmi validi che non trasmettono le reti private perché
non fanno cassetta. Chi ha la possibilità di comunicare qualcosa a milioni di
persone ha una responsabilità enorme, e tutti i messaggi. anche quelli che si
vorrebbero solo informativi, sono di fatto formativi o deleteri. Il fatto di
dare o tacere una notizia dipende dalla ideologia o dai bassi interessi di chi
sceglie. Solo chi è ingenuo o falso può parlare di pura informazione, cioè
informazione che non influisca sul costume. Chi non è in grado di capire la
stretta connessione tra informazione e formazione di un popolo, faccia il
mestiere che vuole, meno che il dirigente di un ente televisivo. E su quello
che la gente chiede si devono fare tante riflessioni.