Corriere della Sera 7 luglio 2001
L'appello di Wilmut, «padre» della pecora Dolly: sono esseri con molte anomalie, meglio non toccare l’uomo
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
WASHINGTON -
lan Wilmut, il creatore della pecora Dolly, il primo clone di mammifero adulto,
ha ieri chiesto una moratoria della donazione degli esseri umani perché
«pericolosa e irresponsabile». In un'intervista alla tv inglese Bbc, lo
scienziato scozzese ha ammonito che «la clonazione è imprecisa e soggetta a
variazioni, come hanno dimostrato tutti gli esperimenti sugli animali. Wilmut
ha aggiunto che «c'è un'insolita frequenza di perdite di feti prima della
nascita e di morti tra quanti sopravvivono«. E ha spiegato: «L'esito più
probabile degli attuali tentativi di copiare delle persone sarebbe un aborto,
oppure la nascita di bambini destinati a morire in fretta, o ancora la crescita
di persone anormali. E' la ragione per cui li mio e molti altri laboratori al
mondo vogliono subito una moratoria per questioni di sicurezza«.
Il
ricercatore scozzese ha anche invitato i colleghi alla massima cautela nell'uso
delle cellule staminali degli embrioni, la base della donazione a fini
terapeutici. Molti pensano che un giorno queste cellule possano fornire tessuti
per i trapianti, ha detto, possano cioè consentire al pazienti di coltivare i
propri tessuti per interventi sul cervello, sul cuore, sui muscoli. Ma
l'instabilità delle cellule staminali delle varie cavie fa temere che anche
quelle umane siano incontrollabili. Trapianti del genere, ha concluso lan
Wilmut, potrebbero avere effetti imprevedibili, causare addirittura diversi
tipi di cancro. Il duplice monito di Wilmut ha fatto seguitò a quello di due
scienziati americani, Rudolph Jaenisch dell'Istituto Whitehead di ricerche biomediche, e Ryuzo Yanaglmachi della
università delle Hawal, pubblicato dalla rivista Science. I due hanno esposto i risultati dei loro studi sulla
donazione dei topi tramite le cellule staminali. Sono inquietanti. I topi
donati dalle stesse cellule, sebbene del tutto identici d'aspetto, tradiscono
grosse differenze genetiche, per causa sinora sconosciute. In genere, ciascuno
denuncia una o più gravi anomalie. «Ciò suggerisce che i cloni, sebbene in
apparenza normali, sono soggetti a una serie di aberrazioni, spesso gravi - ha
scritto Rudolph Jaenisch -. Questo fenomeno degenerativo va ulteriormente
approfondito. Ne sappiamo ancora troppo poco e; nel frattempo, sarebbe
rischioso se non disastroso procedere alla donazione umana«. Jaenisch e
Yanagimachi non si sono però pronunciati sull'uso terapeutico delle cellule
staminali. Nel rapporto originario lo avevano sconsigliato, ma all'ultimo
momento non hanno fatto alcun riferimento a questo filone di ricerca. il motivo
è che in America è in corso una battaglia politica proprio sull'uso di cellule
staminali a fini terapeutici, la cosiddetta «donazione terapeutica»: il
presidente Bush intende proibire i finanziamenti pubblici sulle loro ricerche,
e i due scienziati hanno affermato di non volere essere strumentalizzati. Bush
medita anche di lanciare una copertura sanitaria dei feti per proteggere gli
embrioni: secondo i suoi avversari, sarebbe il primo passo verso il divieto
dell'aborto. Nessuno dei tre scienziati ha fatto i nomi dei fautori della
donazione umana, che nella maggioranza dei Paesi è vietata dalla legge. Ma in
America c'è una società, la Clonaid, che
vi sta lavorando. La sua direttrice, Brigitte Boisselier, ha dato per probabile
il primo esperimento entro la fine dell'anno. Se la legge lo rendesse
impossibile negli Stati Uniti (e su questo punto lo stesso Clinton, prima di
Bush, era intervenuto imponendo un divieto assoluto), ha precisato, lo
compirebbe all'estero, probabilmente nei Carabi. La Boisselier ha ignorato
l'avvertimento dei due donatori Jaenisch e Yanagimachi che le aberrazioni
genetiche dei cloni sono difficilmente individuabili, assicurando che «verrà
usata ogni precauzione». Ed anche la moratoria mondiale chiesta da Wllmut non
dovrebbe impressionarla più di tanto. Alle spalle della Clonaid sembra esservi una setta religiosa secondo cui la vita
umana sulla terra è stata creata da extraterrestri secondo i principi della
clonazione.
Ennio Caretto