Il Ponte di Sacco, gennaio 2002

Siamo o diventeremo tutti americani?

 

Venerdi li gennaio 2002, a Ponsacco, presso l’Auditorium della Mostra del Mobilio, per iniziativa del locale Gruppo consiliare della Casa delle Libertà, si è svolto un incontro sul tema: Siamo o diventeremo tutti americani? Relatore, di fronte ad un non consueto pubblico di quasi 100 persone, è stato il Dott. Marco Respinti milanese, di Alleanza cattolica, redattore del settimanale Tempi e Senior Fellow

presso la Russell Kirk Foundation (Michigan). Presentato dal prof. Mario Bernardi Guardi, l’oratore è partito dalla constatazione secondo cui troppo spesso, degli Stati Uniti conosciamo molto bene - o comunque, conosciamo- New York e Los Angeles (poste rispettivamente sull’Atlantico e sul Pacifico), ci sono familiari il mondo Liberal —cioè progressista - e perfino troppo consumista di queste due città, dove sorgono Manhattan e Holliwood ma molto molto meno tutto ciò che sta nel mezzo ad esse cioè, in pratica, i veri e propri States. Da qui l’antiamericanismo perfino di maniera, che ha avuto da ultimo le sue radiose giornate nella protesta anti global o nell’opposizione all’intervento in Afghanistan.

Respinti è quindi passato ad illustrare, per tutto il corso della sua conversazione autori, libri, ambienti gruppi di quel mondo conservatore statunitense che, taglia per così dire, di traverso i due maggiori partiti (il democratico ed il repubblicani anche se è poi prevalente nel secondo) ed i due maggiori gruppi religiosi del paese il cattolico ed il protestante. Sono così emerse dalle parole dell’oratore realtà sconosciute anche se di dimensioni e di influenza sulla grande politica tutt’altro che irrilevanti. Soprattutto poi Respinti, forte della propria lunga permanenza negli States, ha illustrato come tutto questo mondo americano (che i nostri mass media per lo più ignorano) abbia come referenti culturali proprio quella cultura classica europea (la Grecia e la Romanità antiche insieme al Medioevo cristiano) che discutibili riforme scolastiche hanno cancellato da oltre un secolo dalle scuole statunitensi. Un po’ come sta avvenendo oggi da noi. Alla relazione di Respinti, ha fatto seguito un dibattito proseguito, tra i più interessati, fino ad ora assai tarda.