L'assassinio di Tupac Shakur avvenne il 7 settembre 1996 quando il cantante statunitense venne colpito a morte da 5 proiettili esplosi da un'auto in corsa, di cui uno al polmone destro, sparati a Las Vegas, in Nevada, dopo aver assistito a un combattimento di pugilato tra Mike Tyson e Bruce Seldon.
Morì dopo sei giorni di agonia nell'Ospedale dell'Università del Nevada per le conseguenze delle ferite riportate, alle ore 16:03. Era il 13 settembre 1996.
Il precedente tentativo di rapina avvenuto a New York aveva convinto il rapper a cercare una protezione esterna, per cui aveva assunto delle guardie del corpo dopo essere uscito di galera nell'ottobre 1995. Era noto inoltre che indossava sempre un giubbotto antiproiettile in pubblico, perché non lo portasse quella notte rimane tuttora un mistero.
Dopo la sparatoria di New York, i rapporti tra Tupac e Notorius B.I.G. si erano inaspriti, poiché quest'ultimo era stato accusato di essere il mandante del tentato omicidio proprio dello stesso Tupac. Tutto ciò scatenò il cosiddetto scontro fra West Coast e East Coast nel quale i due protagonisti principali, Pac e Biggie si insultavano a colpi di beat come Hit 'Em Up di 2Pac e Who Shot Ya di Biggie. A causa di questi numerosi indizi, Biggie e il suo amico Puff Daddy furono accusati per diverso tempo di essere i mandanti dell'omicidio di Tupac.
L'assassinio del cantante Notorious B.I.G. avvenne il 9 marzo 1997 a Los Angeles a seguito di un agguato con armi da fuoco sparati da un'auto in sosta accanto alla sua nel contesto della faida hip hop tra East Coast e West Coast.
Secondo John Potash, autore del libro-inchiesta FBI War on Tupac Shakur & Black Leaders, gli omicidi di Shakur e Wallace sarebbero da configurarsi nell'ottica di un piano governativo volto all'eliminazione di figure scomode nella lotta ai movimenti afroamericani potenzialmente dannosi per la società.