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Presenza mentale
Documento di Paola
Cari amici del sangha ciao!
Domenica 12 ci siamo trovati a casa di Mara e, anche questa volta,l'incontro è stato positivo e ricco di spunti su cui lavorare. La condivisione sulla generosità e la pratica del dare-avere ci ha offerto nuove prospettive di compresione. Avremmo fissato la data del prossimo ritrovo per il 9 aprile e il tema proposto è quello della 'presenza mentale'. Forse non è un caso se il nome del nostro sangha riguarda proprio questo argomento! Ci piacerebbe 'praticare'la presenza mentale nelle prossime settimane in modo da sperimentare su di noi cosa intendiamo con queste parole e confrontarci quando ci incontreremo. Se avete materiale su questo tema portatelo già fotocopiato per tutti il giorno dell' inconto, oppure inviatelo tramite posta elettronica,sarà di aiuto a tutti per nutrire la nostra comprensione e la nostra pratica. Vi invio anch'io alcuni spunti per me illuminanti!
-"L'imperatore Wu chiese a Bodhidharma,fondatore del buddhismo zen in Cina,quanti meriti avrebbe acquisito facendo costruire templi in tutto il paese.Bodhidharma rispose:"Nessuno".Se però lavi un piatto in presenza mentale o se costruisci un solo,piccolo tempio dimorando profondamente nel momento presente-senza desiderare di essere altrove,senza curarti della fama o dei riconoscimenti-il merito di questa azione sarà illimitato e tu ti sentirai molto felice.Chiediti spesso:"Cosa sto facendo?";quando i pensieri non ti portano altrove,quando fai le cose in presenza mentale,sei felice e gli altri possono contare su di te. Chiederti"Cosa sto facendo?"ti aiuterà a vincere l'abitudine di voler finire in fretta.Sorridi e dì a te stesso:"Lavare questo piatto è il lavoro più importante della mia vita"-
Anche per me, concentrarmi nei gesti, e seguire i movimenti con lentezza 'spezza' l'energia dell'abitudine che ti porta di solito a fare le cose meccanicamente, con la mente altrove. Un'altro modo per uscire dall'automatismo può essere quello di fare tutto con due mani: bere,prendendo il bicchiere con due mani,afferrare oggetti con le due mani,ecc.anche così 'aiutiamo la mente a stare con' e a non cadere nel riflesso condizionato. Infine diamoci delle sfide!Facciamo dei patti con le nostre scale,o con il nostro corridoio:'adesso faccio queste scale e ascolto solo i miei passi'-'ogni volta che passo per questo corridoio mi ricordo di essere 'quì ed ora' ogni volta che apro una porta la mia mente sta in quello che sto facendo adesso'.
"Sedere in meditazione e osservare il respiro è una pratica meravigliosa,ma non basta: perchè avvenga una trasformazione dobbiamo praticare la presenza mentale per tutto il giorno,non solo quando sediamo sul cuscino di meditazione."
Il Dharma è il respiro.
La presenza mentale è il Buddha.
Buona pratica a tutti.
Nel Dharma.
Paola