MONDO PICCOLO FONTANELLE

I VINI

 

Questi vini "frizzanti metodo classico" rappresentano veramente un rinnovamento nel solco della tradizione dei vini emiliani che da sempre ha prodotto frizzanti per fermentazione in bottiglia. Il vecchio "metodo rurale" però, pur producendo vini freschi e vivaci, lasciava in bottiglia anche un notevole deposito che rendeva il vino ruvido al gusto e ne offuscava il profumo. Applicando dunque la tecnologia del metodo classico (remuage, sboccatura...), che permette di eliminare il deposito di fermentazione, si ottengono vini che uniscono le particolari caratteristiche di finezza e freschezza della fermentazione in bottiglia a quella di una particolare "pulizia" di gusto e profumo. La giusta maturazione (mediamente 1 anno), successiva alla fermentazione del vino in bottiglia lo arricchisce di maturità senza soffocare le caratteristiche principali del vitigno d'origine. Ecco così otteniamo Malvasia, Sauvignon e Lambrusco insieme freschi e maturi, con una bella spuma fine e subito evanescente, destinati a persone attente ed esigenti.

MALVASIA - Vitigno: Malvasia di Candia aromatica 100% o unitamente a Moscato bianco per 15% Produzione max. per ettaro: 110 q.li con resa in vino massima del 65% Colore: giallo paglierino più o meno intenso Odore: gradevole, aromatico, caratteristico Sapore: asciutto, armonico, tranquillo o frizzante Titolo alcolometrico volumico totale minimo: 10,50% Temperatura di degustazione: 10º C Accostamento cibo/vino: tipo secco: antipasti, fritti, primi in brodo. Tipo Amabile: torte al forno. Tipo Spumante: dall’aperitivo al dolce a seconda della tipologia Secca o Amabile, (tem-peratura di degustazione: 8° C).

Fortana del Taro - Tra i principali vini parmigiani sono da annoverare il "Lambrusco", la "Fortana" e la "Fortanina", tipici della zona di pianura. Nella fascia collinare vengono prodotti vini bianchi come la "Malvasia", il "Sauvignon", il "Moscato" e i vini bianchi di Torrechiara e di Felino.

"Il Lambrusco"- ha scritto Curzio Malaparte in una bella pagina intitolata "Lambrusco e libertà"- non solo è il vino più garibaldino del mondo, come ebbe a dire Filippo Corridoni, ma il più generoso, il più libero, il più italiano fra tutti i vini italiani." E Paolo Monelli, noto ghiottone e ottimo bevitore, che da buon modenese ed ex-alpino, di vini se ne intende, così lo descrive: "Il Lambrusco è il vino che Dio fece: è un vino aspretto, vispo, ardito e brioso, bravissimo a spazzolare via dallo stomaco l'eccesso dei grassi e dei condimenti... E' un vino di modesto grado alcolico, sì che se ne può bere a volontà senza timore che i fumi vadano alla testa, e appena versato mette fuori una schiuma violacea che subito si dilegua, se il vino è genuino. Ha un colore sfavillante di rubino e l'ardore delle viole mammole; anzi è la prima virtù che gli assaggiatori cercano nel lambrusco, se ha la viola." Il vino che predomina come quantità nella provincia di Parma è il celebre "Lambrusco", diffuso in tutta l'Emilia occidentale, ma che a Parma è il frutto di una particolare selezione, dovuta alla paziente cura di appassionati viticoltori. E' un vino rosso-scuro, generoso e sàpido, leggermente asprigno, con profumo di mammola e di moderato tenore alcolico:10-11 gradi.