IL RETROVISORE

Ciao a tutti,

Di tanto in tanto mi capita che alle cinque del mattino, di ritorno dalla consueta visita in bagno, fatichi a riprender sonno ed allora penso e ripenso a qualche episodio, a qualche soluzione di vari problemi e, sinceramente, devo ammettere che il 70% delle " considerazioni finali " centrano lo scopo.

Questa mattina ( lo so che molti mi suggerirebbero di prendere un bel Lexotan che faciliti una tranquilla ripresa del sonno ) mi è venuta in mente un pensiero: perché le persone avanti con gli anni sono più propense a parlare e riparlare del passato personale o no, e un pò meno del futuro? La risposta che mi son data è questa: il futuro è fosco, nella migliore delle situazioni assai incerto, scontato o irreversibile; il passato, invece, è cristallizzato  difficilmente contestabile e facilmente dimostrabile.

Il futuro è legato ad una miriade di variabili che al presente possono solo essere usate per scuole di pensiero allo scopo di raggiungere finalità  comuni, ma divergenti per il loro conseguimento  condivisibile.

Dopo queste elucubrazioni sono tornato al tempo della mia infanzia, 6 o 7 anni. Il fascismo stava per finire o era appena finito, ma ricordavo il saluto fascista. Al passaggio di un furgone funebre con morto incorporato, saltai in mezzo alla strada e scattai in un militaresco saluto fascista. Ricordo anche che un " dolente " lasciò il corteo e mi insegui - senza prendermi - per una decina di metri!

Ricordo anche il rumore ovattato della prima bomba dei liberatori caduta ad un trentina di chilometri da casa e poi i boati, la distruzione e la povere per le ulteriori bombe liberatrici che causarono alla mia città - Foggia - circa ventiduemila morti su una popolazione di circa settantacinquemila anime.

Ricordo che  riaffiorava sempre la paura delle bombe ogni qual volta sentivo il rombo di un aereo ad elica.

In quei giorni si frequentavano gli oratori e le parrocchie verso le quali venivano convogliati gli aiuti americani UNRA poi distribuiti alle popolazioni. Io mi iscrissi alle associazioni cattoliche adatte alla mia età. Mi piaceva essere " qualcuno " e per esserlo, con una certa soddisfazione, il prete mi concedeva di portare la croce in apertura di un corteo funebre. Ero qualcuno perché aprivo il corteo e perché portavo un simbolo importante.

Fu proprio al ritorno di un tale evento che improvvisamente avvertii il rombo di un aereo che mi fece tornare in mente la paura dei giorni appena passati. Tenendo bene in alto la croce guardai il cielo per vedere l'aereo e così facendo andavo verso la chiesa preceduto dal " don ". Qualche delinquente aveva pensato bene di rubare il coperchio di ferro che chiudeva una fossa fognante piena di escrementi umani e, guardando guardando, camminando camminando, ci finii dentro fino al collo. Non vuole essere una bestemmia, ma se Gesù fosse stato impiccato piuttosto che crocifisso, sarei morto annegato nel putrido liquame. I bracci della croce appoggiati ai bordi della fossa e la mia presa intensissima alla corta asta della croce mi salvarono da morte certa ed ignominiosa. Il "don" alle mie grida di aiuto, voltatosi indietro,non mi vide ma notò che dalla fossa fuoriusciva la testa di Gesù. Dopo un primo naturale smarrimento corse in mio aiuto e con la collaborazione di un falegname che aveva una bottega vicina, mi trasse in salvo.

Le parrocchie, come ho detto, catalizzavano le persone di ogni estrazione sociale e quelle più istruite e disponibili tentarono con diversa fortuna la carriera politica utilizzando ogni espediente non necessariamente illecito.

Ricordo un aspirante politico, divenuto poi vice ministro,  Vincenzo Russo, che in occasione della Messa domenicale si faceva allestire, bene in mostra, vicino all'altare, un inginocchiatoio  per restare in ascetico e faticoso raccoglimento durante tutta la Messa. Il popolo pensava a quanto fosse bravo, buono e religioso, ragion per cui poi venne votato in modo plebiscitario.

Fu deputato ininterrottamente dalla terza alla decima legislatura; sempre eletto nel collegio Bari – Foggia a partire dal 1958. Da semplice deputato, da senatore, da sottosegretario ai lavori pubblici e ministro delle Regioni nei Governi guidati dalla Democrazia Cristiana degli anni Sessanta e Settanta fu protagonista dell’industrializzazione della Capitanata, a lui si deve l’insediamento nell' area industriale di aziende quali Alenia, Sofim – Iveco, Lanerossi, Enichem. E per il turismo si adoperò per l’insediamento da parte dell’Eni, di cui era stato dirigente, della struttura ricettiva tuttora esistente a Pugnochiuso.

Iniziata e terminata la ricostruzione post bellica, tutti i partiti pensarono come  depredare le casse dello Stato in continua espansione; chi riceveva i soldi dalla Russia, chi dall'America, chi li prelevava direttamente dalle casse delle aziende pubbliche i cui amministratori compiacenti erano messi proprio li per questi scopi. Ogni tipo di scandalo e ruberia nacque in quei giorni e da allora in avanti  la situazione non è cambiata anche perchè i ladri ed i lestofanti hanno escogitato forme di predazione sempre più sofisticate nonostante la magistratura facesse ogni sforzo per contrastarle.

Il presente lo conoscono tutti, i politici tutti che ci hanno portato alla situazione attuale pensano di aver ancora tanto da dire o da fare, ma non hanno capito che il loro tempo si è concluso.

Berlusconi nel 94 fu recepito come il nuovo che avanzava e a dispetto di tutti stravinse le elezioni donandoci un alternante ventennio inqualificabile sotto ogni punto di vista. Oggi il nuovo che avanza è Beppe Grillo che con il suo 18% nei sondaggi è quasi il secondo partito italiano. Questo perchè il popolo sovrano crede che sia il solo modo per mandare a casa il 75% dei politici attuali quasi tutti invischiati in malaffare e corruzione diffusa, e quelli che non lo sono risultano essere incapaci o posti nella condizione di non poter far nulla. Purtroppo Grillo incarna una vasta protesta, ma nessuna proposta al di fuori del " sciogliete le righe e tutti a casa " !

NDA ho scelto di firmarmi " grillo parlante " senza alcun riferimento a Beppe Grillo, ma pensando a quanti sono bramosi di spedirmi una martellata in testa!

Chissà al prossimo risveglio delle cinque del mattino cosa mi frullerà per la testa. Staremo a vedere!

Buona giornata.

Il grillo parlante!