Deutschland, Deutschland Uber Alles
Ciao a tutti,
Non so perché, ma credo di essermi ficcato in un ginepraio volendo attaccare la grande Germania. Non posso farci niente se i miei sentimenti di ammirazione e pochissimo amore stanno prendendo il sopravvento.
Mi piacerebbe sollecitare qualche commento in contraddittorio non fosse altro per evitare che io insista in possibili errori storici o di valutazione.
Mi sovvengono tre argomenti alcuni dei quali partono da lontano.
Eravamo alleati con i tedeschi ed entrambi abbiamo perso la guerra. Probabilmente noi l’abbiamo persa un po’ meno dal momento che i battaglioni partigiani hanno contribuito, sia pure in piccola parte, alla vittoria contro il nazismo. Alla fine delle ostilità il territorio tedesco venne diviso in quattro parti la cui sovranità venne affidata agli americani, ai francesi , agli inglesi ed ai sovietici. Questi ultimi furono molto bravi a giocare al tiro al piccione colpendo crudelmente e mortalmente coloro che volevano abbandonare il paradiso dei lavoratori per raggiungere i propri famigliari nelle altre zone del paese.
Noi fummo privati di tutte le colonie e con grande irriducibile dolore dell’Istria ed un po’ meno della Dalmazia.
Dopo qualche tempo americani, francesi ed inglesi restituirono i territori da loro amministrati alla Germania che dovette aspettare la caduta del muro di Berlino per ricostituire integralmente il patrio suolo.
La conclusione è che noi abbiamo perso la guerra in modo più tragico rispetto a quello poi sopportato dalla Germania.
Un altro argomento è quello che mentre il resto dell’Europa non poteva commerciare liberamente con i paesi dell’est per via della cortina di ferro ed altre storie, la Germania, non riconoscendo la Germania dell’Est come paese sovrano, si riservava la libera circolazione delle meri con quella parte sotto il dominio sovietico procurandosi enormi vantaggi economici. Attraverso la Germania dell’Est le merci tedesche raggiungevano tutti gli stati a noi vietati
Ultimo argomento è quello relativo all’euro. La Germania molto saggiamente ha fatto grandissime riforme ( perché tutto si può dire meno che i tedeschi siano coglionazzi )si è data una bella politica industriale ed ha rafforzato il potere economico finanziario. Italia Grecia ed altre consorelle diseredate avrebbero potuto essere messe in un limbo in attesa della soluzione dei diversi e gravissimi problemi di natura economica e politica ( leggi corruzione elevatissima ad ogni livello ), ma alla Germania interessava avere una zavorra nell’euro in modo tale che non si potesse rafforzare eccessivamente minando le sue esportazioni. La crisi greca e non solo quella ha portato la quotazione dell’euro da 1.45 contro dollaro americano ad un cambio di 1.32. Con una moneta deboluccia, o meno forte del previsto, la Germania può continuare ad esportare le sue macchine e la sua produzione ad alto contenuto tecnologico verso tutti i paesi compresi quelli per niente virtuosi, ma ben disposti a viaggiare sulle BMW che costano come o più di un monolocale.
Se immaginiamo la Germania sola nell’euro, o meglio con il suo glorioso marco, potremo assistere ad un calo delle vendite perché le sue automobili costerebbero ai paesi non virtuosi come un appartamento di due stanze e servizi. Tutto ciò per via della supervalutazione della moneta tedesca.
La Germania quindi continua a sfruttare a dovere i guai degli altri!
Qualche tempo fa, quando ancora lo spread BTP-BUND era attorno ai due punti mi colpi la notizia che la Deutsche Bank aveva venduto sul mercato secondario una valanga di titoli italiani tanto che io pensai “ guarda che amici che abbiamo”!
Da quel momento in poi tutti i possessori di titoli italiani hanno emulato la grande banca tedesca e via con la vendita a rotta di collo, portando lo spread a toccare 5,75 punti base.
La Merkel e Sarkozy hanno affrontato in malo modo il problema della Grecia che, se fosse stata aiutata all’inizio con un aiuto di circa trenta miliardi di euro ed una ristrutturazione del debito, non sarebbe arrivata alla disperazione di oggi e non avrebbe poi innescato una reazione a catena che ha travolto l’Irlanda, il Portogallo, la Spagna e l’Italia, non salvando del tutto la Francia e l’Austria.
Questi due statisti ( da strapazzo ) complice la BCE ed il FMI hanno imposto ai greci una cura che li porterà alla fame ed alla disperazione senza risolvere alcun problema anche dopo il versamento di 130 miliardi di euro. Questa analisi è condivisa dalla totalità degli economisti.
Ma proprio in questa occasione emerge una infamità.
L’estate scorsa la Merkel e Sarkozy imposero ad Atene una commessa per sottomarini prodotti dalla ThyssenKrupp, 223 carri Leopard dismessi dalla Bundeswehr, fregate ed elicotteri francesi, 60 caccia intercettori di tedeschi. Una spesa militare pari nel 2012 al tre per cento del Pil, oltre il triplo dell'Italia, che ha lasciato allibiti gli stessi vertici della Nato. Commessa ancora valida !
Volete gli aiuti? ebbene comprate da noi qualche cosetta nuova o di seconda mano, purché parte dei soldi che vi diamo ci possano tornare indietro.
Inoltre, Papademos, assai più docile di Papandreu, aveva provato a proporre alla troika europea di tagliare le spese militari e non quelle sanitarie: risultato, un “nein” imperioso; così il massimo rimborso cui i greci avranno diritto per medicinali sarà di 23 euro l'anno.
La Germania, ricca e potente, d’amore e d’accordo con il marito di Carla Bruni, preme affinché gli stati indebitati approntino un piano di pesanti dismissioni e loro, giusto per aiutarci, sono prontissimi ad acquistare pezzi dell’economia altrui a prezzi di saldo.
Sempre per aiutarci.
Speriamo che liberalizzazioni, dismissioni – non ai tedeschi e francesi – ci possano far uscire dalla crisi profonda in cui versiamo e che un giorno si possa tornare in Europa veramente alla pari con gli altri capi di stato e di governo presentandoci come l’Italia con la I maiuscola e non come la solita italietta, spaghetti e pistola come i teutonici amano dipingerci.
Alla prossima !
Lello