QUO USQUE TANDEM  ABUTERE BERLUSCONI PATIENTIA NOSTRA (parte 2a)

 

Vorrei farmi e farvi una promessa: non parlare più di Berlusconi perciò farò l'impossibile per rispettare il mio proponimento.

So che sarà difficile, ma ce la metterò tutta! Da quasi un ventennio non si parla altro che di Berlusconi e dei suoi tentativi di sottrarsi ai giudici per qualche malefatta.

Sicuramente è un perseguitato, ma altrettanto sicuramente presta il fianco ai suoi persecutori che altro non vogliono che mandarlo al fresco o quanto meno in una delle sue splendide ville situate in ogni parte del mondo.

Non so quante perquisizioni, quanti provvedimenti e soprattutto quanto soldi del contribuente siano stati impiegati per colpire il cinghialone.  A cosa sono approdati questi tentativi – alcuni goffi - ? Ad istruire una decina di processi che si sono conclusi in questa maniera: 

-         cinque estinti per decorrenza dei termini;-          

-         tre in corso d’opera che mai vedranno la fine per lo stesso motivo dei primi cinque:-          

-         due perche il fatto non costituiva più reato avendo nel contempo il Parlamento depenalizzato i reati contestati.

 

Ora vi è l’affaire Karima El Mahroug El Puttanun ( in arte Ruby ) ed è partito un colossale sputtanamento di Silvio e della sua corte. 

Silvio non ha fato in tempo ad eliminare o quanto meno a riservare le intercettazioni telefoniche solo per indagini sulla mafia e sul terrorismo e quindi è stato costretto a leggere tutto quel poco di casino che è riportato nelle numerose intercettazioni. 

Il mio pensiero è che un bipede come Silvio, uomo più ricco d’Italia, buono d’animo per natura, grande mecenate è liberissimo di circondarsi di verginelle o non più tali per il regale sollazzo, può remunerare le gioie gustate con monili ricchissimi e/o con bustarelle più o meno ricolme di biglietti a corso legale e se non facesse tutto ciò io per primo lo considererei un coglione ( scusate il temine, volevo cancellarlo, ma l’avevo già scritto !! ).

Quando però il su citato comportamento attiene alla quarta carica dello Stato che rappresenta l’Italia nel consesso mondiale, allora non è assolutamente concepibile che il nostro paese venga sputtanato per la mancanza di decoro e dignità del primo ministro. 

Che squallore quei festini ai quali partecipava anche Lele Mora ed il lecchino Emilio Fede, che tanto disinteressato non doveva essere dal momento che fa fatto una notevole cresta su una dazione di 1.400.000 euro versata dal buon Silvio a Lele Mora grazie all’intervento propiziatorio di Fede da Barcellona Pozzo di Gotto !

 

Il migliore ha la rogna !

 

Berlusconi non si dimetterà mai, ascolterà tutti gli insulti e gli improperi che gli rivolgeranno in parlamento quando si discuterà dell’autorizzazione per la perquisizione dell’appartamento di Spinelli, fac totum e cassiere di Silvio.

 

A proposito poi del pubblico e privato; quando le case ospitano festini a luci rossissime allora sono case private e non si può spiare dal buco della serratura, quando il magistrato vuol vederci chiaro allora le case diventano  di pertinenza del Presidente del Consiglio dei Ministri – Capo del Governo e quindi non violabili, se non con l'autorizzazione del parlamento !

 

Può inoltre un personaggio di una statura politica quale è quella il Presidente del Consiglio governare, per il mio e per il tuo bene, senza essere distratto dagli impegni giudiziari che richiedono scelte difensive di notevole sforzo intellettuale ? Assolutamente no!

Non è possibile governare a Roma e discolparsi a Milano ! Ed allora?

I casi sono due:

1) fare una legge di un solo articolo: Silvio Berlusconi, nato a Milano il 29 settembre 1936 è per antonomasia innocente per tutti i reati presenti, passati o futuri che abbia avuto occasione di compiere;

2) costringere Silvio a farsi da parte, lasciandolo al suo destino che si è costruito, nel bene e nel male, con le proprie mani e che Dio abbia misericordia della sua anima.

La sua corte dovrebbe ripensare a ciò che accadde il 25 luglio 1943 e salvare una faccia già largamente compromessa. 

In caso contrario per ancora altri due o tre anni saranno costretti – io ho detto che tacerò d’ora in avanti  - a parlare di Silvio, delle sue donne, dei suoi festini, dei suoi amici in affari e delle leggi e leggine che l’avvocato Ghedini suggerirà per driblare – ovviamente codice permettendo – ogni possibile condanna. 

Purtroppo, dico veramente purtroppo, nello schieramento avverso non vi è nessuno che possa mettersi al comando di una coalizione che forte di un vero programma di risanamento e rilancio dell’economia possa defenestrare Silvio Primo da Arcore !

La mia speranza è che presto non ci sia più nulla da raccontare e che Silvio arrapato venga consegnato ai suoi giudici che finalmente smetteranno di interferire col potere legislativo, ricordandosi che sono un ordine e giammai un potere.

A presto per tutt’altri argomenti!

Lello