L'OMICIDIO DELLA POVERA SARAH SCAZZI
Ciao a tutti,
questa mattina mi è venuta una voglia irresistibile di commentare la vicenda di Sarah Scazzi e forse molti di voi penseranno che sarebbe stato meglio che mi fosse passata subito. Non è stato possibile evitarlo.
Prima di tutto voglio dire con assoluta convinzione che rispetto il dolore dei famigliari della povera Sarah senza se e senza ma. Detto questo comincio il commento.
La famiglia che già in partenza ha un cognome alquanto bizzarro SCAZZI. Non che il mio fosse migliore; Fujani ricorda una bella fuga mentre Scazzi sia come sostantivo che come verbo mal si presenta. Ma questa è poca cosa!
Avrei potuto evitare questo paragrafo? Avete ragione, ma lo avevo già scritto............
La famiglia Scazzi poi mi ricorda la famiglia Addams. Se hanno sofferto un dolore lancinante, e non ho dubbio che lo abbiano sofferto, non lo hanno dimostrato per nulla. Al padre non avrei affidato nemmeno un bue da portare al macello, al fratello Claudio, abbellito da piercing al naso ed alle orecchie, avrei consigliato di iscriversi ad un corso di buone maniere tanto mi è apparso maleducato verso i giornalisti che lo interpellavano chiedendogli solo notizie sullo stato d’animo della mamma Concetta. Se non avesse voluto colloquiare con la stampa avrebbe potuto restarsene tra le mura della sua casa! Infine, mamma Concetta che non ha mai, dico mai versato una lacrima sulla sorte tremenda toccata alla figlia. Si dice comunemente “ il dolore le ha fatto consumare tutte le lacrime tanto da non averne più, nemmeno una. “ Pur sempre però si sarebbe dovuto cominciare ed una pur piccola lacrimuccia avrebbe dovuto irrorarle il viso. Alcuni dicono che è rimasta impietrita dal dolore. Sarà !
Non so perché dal momento in cui Zio Michele ha trovato il telefono di Sarah ho pensato che l’assassino fosse stato lui. Come si fa a trovare un telefono senza batteria e senza sim e pensare che sia quello della nipote scomparsa a qualche chilometro dal luogo del ritrovamento? Alla domanda rispondeva “ si, me lo ha detto il cuore” !
Sabrina, la sua figliola, dopo due o tre minuti di ritardo all’incontro con la cugina per andare al mare si preoccupa presagendo qualcosa di grave, comincia accurate ricerche nelle campagne e fornisce poi versioni contrastanti con quelle della sua amica Mariangela circa i tempi e la scenografia al momento del loro incontro.
Vi sono tutti gli elementi per un telefilm C.S.I. Investigation ed una fantasia spigliata potrebbe immaginare un paio di scenari, forse tre.
Primo scenario.
Sabrina litiga con Sarah per via di un fidanzato conteso. L’amore è cieco e qualche volta violento. Si incontrano, litigano violentemente e lo scricciolo Sarah viene sopraffatto da Sabrina. Zio Michele interviene per aiutare la prole e strangola la nipote e di comune accordo mettono in scena il resto. Zio Michele, zio malvagio, ma padre buono e lavoratore, si accusa di un terribile omicidio per salvare Sabrina, ma fornisce ben cinque versioni dei fatti.
Secondo scenario.
Il padre da tempo insidia figlia e nipote tanto che a quest’ultima regala, non so se in una o più occasioni, cinque euro per tacere. Tacere di che cosa? Di una toccatina o di che altro? In questo turpe triangolo forse Sabrina attira Sarah nel garage e nella cantina e in concorso tra di loro uccidono Sarah e, scegliendo bene tempi e luoghi, seppelliscono in un pozzo la povera vittima.
Terzo scenario.
Zio Michele in un assolato pomeriggio di agosto, durante la controra, quando le strade sono deserte e le cicale friniscono assordando l’aere, dopo aver lavorato tutto il giorno rientra a casa e vede che la moglie Cosima e la figlia Valentina dormono profondamente, va in garage per qualche lavoretto. Vede passare Sarah che sta andando al mare, nota la sua acerba bellezza e la chiama in garage per qualche furtiva e sbrigativa palpatina. Sarah si ribella e lui la uccide. Probabilmente Sabrina entra in questo istante ed afferra il padre - procurandogli un graffio al braccio – per fargli mollare la presa, ma la corda è ben stretta e la povera Sarah muore in un paio di minuti. Dopo qualche scambio di battute i due pensano come fare per disfarsi del corpo della vittima.
Il resto è noto.
Quando vi sono diverse verità segno è che ci si trova davanti ad una grossa bugia.
Come sono state incredibilmente false le lacrime di zio Michele e della sua figliola Sabrina! Di primo acchito mai si sarebbe potuto dubitare del dolore di queste persone e della loro estraneità ai fatti delittuosi.
Ieri sera durante una ennesima trasmissione televisiva è stato mandato in onda un messaggio di zio Michele che si preoccupava solo della figlia Valentina, forse in partenza per Roma, e dei problemi che avrebbe arrecato ai suoi famigliari per quello che era successo. E dell’altra figlia Sabrina ? Nulla, segno è che l’aveva già scaricata!
Sarebbe stato più realistico vedere famigliari distrutti dal dolore, lenti nell’incedere, sorretti dalle pie donne, e guance irrorate di lacrime, ma ho visto solo volti scavati ed impietriti, marmorei quasi irreali, in ogni caso molto diversi da quelli di altre persone vittime di tali atrocità.
Spero che il circo mediatico tolga al più presto le tende e che la giustizia faccia il suo corso e condanni alla giusta pena coloro che in prima persona o in concorso tra di loro hanno mandato al Creatore una bella ragazzina il cui aspetto fisico non ricorda minimamente quello della mamma, del fratello sgarbato che quando parla avrebbe necessità dei sottotitoli, e soprattutto del padre leggermente sfigurato da una………non perfetta dentatura. Come ha fatto una bella ragazzina avere simili parenti e soprattutto una simile cugina ed un simile zio Michele ?
Sia pace alla piccola Sarah!
Lello