LA MANIFESTAZIONE DEL PDL

 20 MARZO 2010

UN  IMPROBABILE  PARAGONE

 

Ciao a tutti,

questa mattina mi è venuto in mente un parallelo tra Benito Mussolini e Silvio Berlusconi.

Lo spunto me lo ha dato una piazza. La piazza di Roma stracolma di aficionados difficili da quantificare: l’organizzazione  ne dichiara un milione, mentre  la questura ne contava solo 150.000. Qualcuno è forse orbo almeno da un occhio !

Anche un ragazzino che frequenta la prima media potrebbe fare un calcolo per conoscerne il risultato esatto. I dati sono: i mq della piazza, il volume medio delle persone che l’affollano. Una semplice operazione aritmetica darebbe un risultato molto vicino alla realtà, pancia più, pancia meno.

Sistemata la capienza della piazza passiamo alla rappresentazione. Benito Berlusconi arringa la folla proclamando che il suo partito e quello del “ fare “, mentre – nonostante la schiacciante maggioranza parlamentare che ha, sarebbe meglio qualificarlo come il partito del “ faremo “ all’infinito!

In prossimità delle elezioni arrivano le solite promesse: riforma della giustizia, riduzione delle tasse, limitazione dell’uso delle intercettazioni. A tal riguardo Berlusconi dovrebbe dirci come avrebbero potuto fare i giudici ad incastrare gli ultimi miliardari, puttanieri ( scusate volevo dire sinceri estimatori di escort ) corrotti e corruttori se non avessero origliato?

Infine, Berlusconi ha coniato un nuovo slogan: “ siamo il partito dell’amore, mentre gli altri sono quello dell’odio”! Ora verrebbe da chiedersi: a quando la sua beatificazione?

Prima della presentazione al pubblico della schiera degli aspiranti governatori Silvio Berlusconi ha chiesto solennemente alla piazza:

Siete voi contenti di far tornare quelli della sinistra che vogliono ripristinare l’ICI? Il popolo sovrano emette il suo roboante “NO”.

Volete voi che la sinistra tassi pesantemente i BOT ed i CCT erodendo i vostri sudati risparmi? La risposta è stata inequivocabile: “NO”.

Volete voi essere ascoltati in tutte le vostre conversazioni telefoniche attentando così alla vostra sacrosanta privacy? Ovviamente “NO”.

Volete votare confermando la vostra fiducia incondizionata nel nostro Popolo delle Libertà? Manco a dirlo la risposta è stata unanime:”SI”

Successivamente i governatori, tutti stretti attorno al capo, hanno giurato fedeltà a Lui ed al suo programma, dopo di che, tra lo sventolio di bandiere e stendardi, hanno preso la parola  altri comprimari.

Silvio da solo sul Palco mi ha fatto ricordare un altro “ uomo solo al comando “ Benito Mussolini che in un'altra piazza stracolma annunciava la nascita dell’Impero il cui Imperatore sarebbe stato Vittorio Emanuele III e ,dopo di lui, la sua discendenza.

Tra applausi scroscianti il duce proseguiva:

“In questa certezza suprema levate in alto, legionari, le insegne, il ferro e i cuori a salutare, dopo quindici secoli, la, riapparizione dell'Impero sui colli fatali di Roma. Ne sarete voi degni?
[la folla prorompe in un altissimo « Si »].
Questo grido è come un giuramento sacro che vi impegna innanzi a Dio ed innanzi agli uomini, per la vita e per la morte.
Camicie Nere, Legionari - Saluto al Re! “

Come vedete c’è tutto il Silvio pensiero:

-esaltazione dell’orgoglio di appartenenza al POPOLO DELLE LIBERTA’;

-domanda al popolo se si sentiva degno di tanto onore? Risposta scontata e solenne: “SI”;

- giuramento, applausi e fanfara finale!

Manca soltanto il riferimento alle Camicie Nere, ai Legionari ed il saluto al Re!

 

Ora con tutti i distinguo possibili ed immaginabili è mai possibile paragonare  Silviux al Dux? Proprio no ! Quando il buon Silvio, consapevolmente o inconsapevolmente ,vuole rivestirne i panni trasforma il tutto in un tatrino il cui pubblico non è un pubblico di elettori, ma di spettatori tifosi che interpretano la politica come un grande show giusto appunto per esibire fantasiosi e comici cartelloni.

E i bisogni della gente? E la lotta alla dilagante corruzione? E l’utilizzo della schiacciante maggioranza parlamentare? E l’incapacità nel presentare la lista del PDL a Roma? E la totale assenza di qualche realistico “mea culpa”?

Il risultato di questa tragicomica situazione sarà la nascita di un grandissimo partito, senza capi, senza regole, senza storia e senza futuro:il Partito dell’astensione. Primo partito in Italia e forse d’Europa!

….continua al prossimo numero!

A presto

Lello