A PROPOSITO DI CARMEN PRIMA ALLA SCALA
- 7 DICEMBRE 2009 -
La prima considerazione che voglio fare è che in un momento di crisi si è voluto dare un taglio ad alcune spese. Non si è fatta seguire alla rappresentazione teatrale la solita cena di gala al Savini, sostituendola con una ..……”colazione”……... in piedi nei ridotti del teatro( nel ridotto inferiore per gli invitati ed in quello superiore per gli altri ) e fin qui non vi è nulla da obiettare. Non si sono abbelliti i palchi con gli addobbi floreali, e fin qui non vi sono obiezioni. Non si sono allestite scene costose, ma di sicuro effetto, ed anche qui ci sono poche obiezioni, ma se per la crisi si è voluto affidare ad una regista emergente, allora qualche problema si pone. “”Daniel Barenboim, che dirigerà l'opera di Bizet, sta vivendo un idillio professionale con la serena, semplice, giovane donna alla sua prima regia lirica ("mai entrata prima alla Scala, mai visto un'opera"), che cura anche i costumi, solitamente molto dissestati se non inesistenti.( da La Repubblica 8 dic 2009 )””
Come si fa ad affidare una prima ad una regia così dissestata? Come si fa ad affidare un ruolo così importante ad un personaggio che non ha mai visto un’opera e non è mai entrata prima d’ora alla Scala? Pazzia, vera pazzia!
Voglio poi aggiungere una considerazione non meno importante.
L’opera è fatta di musica del compositore che, nella partitura inserisce ogni e possibile indicazione circa l’esecuzione che non possa essere evidenziata dal pentagramma, ma è anche fatta dal librettista che,oltre a scrivere i dialoghi, indica anche cosa e come deve essere la scenografia.
Qui di seguito riporto cosa scrissero Henri Meilhac e Ludovic Halévy i librettisti della Carmen:
ATTO PRIMO
Una piazza, a Siviglia. A destra, la porta della manifattura di tabacco. In fondo, di fronte al pubblico, un ponte praticabile che attraversa la scena in tutta la sua larghezza. – Dalla scena si arriva a questo ponte mediante una scala che gira a destra sotto la porta della manifattura tabacchi. La parte sottostante il ponte è praticabile. - A sinistra, in primo piano, il corpo di guardia. Davanti al corpo di guardia una piccola galleria coperta, alla quale si accede mediante tre o quattro scalini; presso il corpo di guardia, in una rastrelliera, le lance dei dragoni con le loro bandiere gialle e rosse.
[1. Scena e Coro]
All’alzarsi del sipario una quindicina di soldati (Dragoni del reggimento d’Alcala) sono raggruppati davanti al corpo di guardia. Alcuni sono seduti e fumano, altri appoggiati alla balaustra della galleria.
Movimento di passanti sulla piazza. Gente frettolosa, indaffarata che va, viene, si incontra, si saluta, si urta.
(Da qualche minuto è entrata Micaëla. Gonna turchina, trecce sulle spalle - esitante, imbarazzata, guarda i soldati, avanza, retrocede, etc.)
Omissis..
ATTO QUARTO
(Don José colpisce Carmen. Ella cade morta. Si apre il velario. La folla esce dall’arena. )
JOSÉ
Mi potete arrestare... sono io che l’ho uccisa!
JOSÉ
Vous pouvez m’arrêter... c’est moi qui l’ai tuée!
(Compare Escamillo sui gradini dell’arena. Don José si getta sul corpo di Carmen).
Ah! Carmen! mia Carmen adorata! Ah! Carmen! ma Carmen adorée!
Come si vede gli autori hanno indicato tutto, proprio tutto e non vedo per quale motivo una fanciulla emergente e del tutto avulsa dal mondo operistico possa apportare tante sostituzioni annullando del tutto ciò che gli autori hanno indicato puntigliosamente.
Che senso ha il finale dell’opera in cui Carmen colpita a morte ( non pugnalata al ventre, ma sgozzata )cade su un gruppo di donne vestite di nero come avvolte in un burka? Una Madonna credo Addolorata che emerge dalle quinte di destra dirigendosi verso le quinte di sinistra seguita da un gruppetto di fedeli che passano accanto al corpo di Carmen morente senza degnarla di uno sguardo? Don Josè che non si getta disperato sul corpo esanime dell’amata gridando Carmen, o mia adorata Carmen, ma si appoggia ad un muro al quale affida il suo ultimo grido di dolore? Che senso ha tutto questo?
Vi è un vero e proprio saccheggio della proprietà intellettuale quando si vogliono proporre diverse ambientazioni, costumi e movimenti in scena. Per far piacere a chi? Vogliamo immaginare cosa possa essere una La Traviata ambientata in un postribolo? (Violetta non era forse una escort del passato?); un Rigoletto in un rave party ? oppure una Tosca ambientata nel Terzo Reich cosa veramente accaduta in Germania e che vide un “ volo pindarico “ da parte del regista Ken Russel ( credo sia lui ) che impose al barone Scarpia di masturbarsi in un angolo della scena mentre la povera Tosca si esibiva nella splendida romanza “ Vissi d’arte, vissi d’amore “?
E che arte è mai questa? Chi avvertiva la necessità di lanciare un messaggio onanistico?
Fortunatamente ho assistito moltissimi anni fa ad una Tosca alla Scala e ad una Carmen al San Carlo a Napoli.
Nell’ultimo atto della Tosca, sugli spalti di Castel Sant’Angelo ( e non in una caserma nazista ) sventolava la bandiera papale. Le stelle all’alba apparivano e sparivano per via della luce incipiente provocandomi un moto istintivo che mi induceva ad alzare il bavero della giacca per la sensazione del freddo pungente del mattino.
Nel terzo atto della Carmen sulla montagna tra i contrabbandieri vi era una scena innevata abbondantemente ed io che ero seduto nella prima fila dei palchi molto vicini al palcoscenico, non riuscivo a distinguere realtà e finzione.
Questa è vera arte in barba a regie di nessunissima aspettativa e sicuramente devastanti, utili soltanto a far parlare di se elementi noti soltanto circoscrizioni locali, a segreterie di partiti, ad amministratori degli enti lirici e teatrali.
Meno male che la mia età anagrafica mi ha consentito di apprezzare rappresentazioni operistiche a firma di Franco Zeffirelli immenso maestro.
Lello
PS. L'Italia è la patria del melodramma e il teatro alla Scala è il Teatro per antonomasia pur tuttavia la prima dell'opera Carmen è andata in diretta solo sul canale satellitare ARTE che trasmette in lingua francese, tedesco e qualche rara volta in italiano. Vi è stata una bella presentatrice francese che nella sua lingua ha illustrato prima di ogni atto la trama dell'opera. Ai telespettatori non sono state negate nemmeno le fasi degli elogi, degli applausi e dei fischi alla regia. E noi? Perché gli italiani non hanno potuto assistere alla prima? Si aveva paura della contestazione dentro e fuori il teatro? In Italia gli italiani sono discriminati ed abbandonati. Non è stata trasmessa l'opera forse perché non potevano inserire tra una romanza e l'altra qualche pubblicità sui pannolini autosigillanti per i bambini o sulle pillole contro la diarrea??? !!!Vive la France !
Da noi : povera Italia!