IL CROCIFISSO SFRATTATO
Quando fui assunto dal Banco di Napoli a Foggia, (nel lontanissimo 1958) vi era un direttore vicario che aveva mania di grandezze. Non gli bastava essere “ vicario “, voleva essere “direttore e basta “ e per dare questa impressione aveva coniato l’inesistente grado di “ direttore provinciale “ da attribuire al vero direttore riservando a se stesso quello di “ direttore “, ovviamente usurpato. Insomma aveva spinto più in alto possibile e fittiziamente il vero direttore per conquistarne il posto nei confronti della clientela.
Per fare appendere il proprio ritratto e quello del Re nelle aule scolastiche - e non solo in quelle -, Benito Mussolini nel 1924., con un'apposita legge, spinse più in alto possibile il Crocifisso accanto al quale piazzò il suo ritratto e quello di Sua Maestà!
Nel 2009 una cittadina italiana di origine finlandese vince la sua battaglia per defenestrare il Crocifisso dalle aule scolastiche ( dapprima persa con il Tar poi col Consiglio di Stato ecc. ) grazie ad una sentenza della Corte Europea che a maggioranza obbliga lo Stato italiano a ripulire i muri scolastici dalla presenza del simbolo cristiano.
Le aule scolastiche sono pubbliche e quindi non vi deve essere nulla che contrasti con le inclinazioni politiche e religiose dei suoi…frequentatori.
Personalmente sono credente e tuttavia non appenderei Crocifissi sulle pubbliche pareti, ma certamente non mi sognerei mai di tirarli giù.
Poi vi è una considerazione: cosa ne faremo di tutti questi Crocifissi sfrattati? Li bruceremo in piazza oppure li affideremo alla raccolta differenziata?
Con tutti i problemi che ci affliggono non mi sembra proprio il caso di aprire un fronte del genere laddove presumibilmente si affronteranno credenti e no, cittadini con convinzioni politiche di sinistra e di destra con sfumature centriste d’ambo gli schieramenti.
La scuola è un luogo pubblico e quindi via il simbolo religioso: OK!
Piazze, strade, musei, pinacoteche ed quant’altro sono anche essi luoghi pubblici ed allora quando si prenderanno i martelli pneumatici per abbattere le statue con Crocifissi che abbelliscono le nostre vie e le spalle di molti storici ponti? Quando si prenderanno i pennelli con calce bianca per cancellare le croci che appaiono sulle tele di celebratissimi e grandissimi pittori? Le croci che si trovano sui palazzi di ottima fattura e di grande storia quando saranno abbattute come accadde per i fasci littori alla caduta del regime fascista?
Diceva Mao Tse Tung che ogni grande marcia comincia sempre con un piccolo passo e quindi ora si è cominciato a togliere il Crocifisso dalle aule scolastiche, dopo si passerà ai tribunali e poi….. e poi chissà !
Ogni atto umano sottintende ad un tornaconto palese o nascosto e chissà se la decisione della Corte Europea non sia stata presa per ben precisi scopi o interessi di parte e mi viene in mente l’episodio di un primario chirurgo che durante la visita alle camerate, con i pazienti pronti a sdraiarsi sul tavolo operatorio, pretendeva di far togliere ogni immagine sacra ed ogni crocifisso accanto ai lettini dei ricoverati perché diceva che se l’operazione fosse andata bene il merito sarebbe stato di Dio o dei suoi Santi, se invece il paziente avesse raggiunto i suoi antenati la colpa sarebbe stata la sua!
Occorre rispettare le minoranze perché è un segno di grande democrazia, ma si richiede che anche le minoranze rispettino le maggioranze. Non è concepibile che in una classe con trenta bambini dei quali 25 italiani e 5 di altra nazionalità, per non urtare la sensibilità di questi ultimi si preferisca urtare quella della maggioranza, se mai credente e che vorrebbe celebrare il Natale con canti adeguati e Presepi costruiti con pazienza ed abilità.
E’ una pazzia anche alla luce del fatto che altrove non si ha alcuna considerazione per le nostre minoranze alle quali è anche proibito categoricamente di portare al collo una catenina col simbolo della croce.
Quando noi andiamo all’estero non ci sogniamo minimamente di modificare le abitudini del luogo né tampoco di imporre le nostre credenze culturali o religiose.
Qui da noi si vuol essere più realisti del re!
Sopravviveremo anche a questo!
Buon proseguimento
Lello