IL NATALE CANCELLATO

 

La notizia  è di qualche giorno fa; Oxford cancella la festività del Natale per non urtare la suscettibilità di coloro che cristiani non sono. La festività del 25 dicembre sarà sostituita da un periodo di due mesi denominato " Festa della luce invernale ".

Questa bella notizia è stata annunciata da Tei Williams, portavoce dell'associazione Oxford Inspires , fino a ieri illustre sconosciuto, con il beneplacito del sindaco Ed Turner.

Da noi fa notizia una maestra di una scuola veneta che ha deliberatamente annullato la partecipazione della sua classe alle celebrazioni della festa del 4 novembre per non urtare la suscettibilità degli alunni non italiani della classe che magistralmente cura. Non parliamo poi delle colleghe che hanno evitato di fare i tradizionali lavoretti per il Natale e di insegnare le tradizionali canzoncine come ad esempio "Tu Scendi Dalle Stelle" per non dispiacere ai bimbetti di altra religione.

Quando poi per numero sempre maggiore di immigrati, per il numero sempre più grande di figli degli immigrati le aule scolastiche ospiteranno  solo due o tre alunni italiani si assisterà all'insegnamento della storia travisando la realtà e si celebrerà la festa della nascita o della morte del Profeta Maometto e si insegnerà anche il Corano!

Non parliamo poi dell'eliminazione del crocifisso dalle alule scolastiche sempre per non urtare la suscettibilità di un paio di alunni mussulmani ospiti delle nostre aule, e di quell'altro bellimbusto che defenestrò il simbolo cristiano per eccellenza dalla camera dell'ospedale in cui era ricoverata sua moglie assieme ad altre persone di fede cattolica...

L'unione europea nella sua carta costituzionale rifiuta di inserire anche nel solo preambolo il riferimento alle radici cristiane per non urtare la suscettibilità delle genti che bussano alla nostra porta o che sono già entrate e che cristiane non sono. Degli episodi appena enunciati credo che quest'ultimo sia il più grave da momento che deliberatamente si disconosce l'enorme e determinante apporto del cattolicesimo nell'affrancamento dei popoli dalle orde barbariche, per lo sviluppo delle arti e dei mestieri e per le istituzioni di quasi tutte le università europee.

 

Da un articolo di Antonio Socci:

Un altro grande intellettuale laico, Federico Chabod, nella “Storia dell’idea d’Europa”, scrive: “Non possiamo non essere cristiani, anche se non seguiamo più le pratiche di culto, perché il Cristianesimo ha modellato il nostro modo di sentire e di pensare in guisa incancellabile; e la diversità profonda che c’è fra noi e gli Antichi, fra il nostro modo di sentire la vita e quello di un contemporaneo di Pericle e di Augusto, è proprio dovuta a questo gran fatto, il maggior fatto senza dubbio della storia universale, cioè il verbo cristiano. Anche i cosiddetti ‘liberi pensatori’, anche gli ‘anticlericali’ non possono sfuggire a questa sorte comune dello spirito europeo”.

Il simbolo del laicismo italiano, Gaetano Salvemini raccontò un giorno di essersi trovato in una stagione della vita come “sperduto nel buio” e dice di aver trovato una “guida e mi sono trovato bene a lasciarmene guidare. E questa guida è stato Gesù Cristo che ha lasciato il più perfetto codice morale che l’umanità abbia mai conosciuto. Io non so se Gesù Cristo sia stato davvero figlio di Dio o no. Su problemi di questo genere sono cieco nato. Ma sulla necessità di seguire la moralità insegnata da Gesù Cristo non ho nessun dubbio”.

 

 

Tornando a noi mi pare che anziché essere orgogliosi della nostra storia e della nostra civiltà quasi ce ne vergogniamo e probabilmente saremmo disposti a rinnegarla completamente, a trasformare le nostre chiese in semplici musei rionali, a sostituirle con moschee per non urtare la suscettibilità dei non cristiani e per far sentire i nostri ospiti come a casa loro. Perché essi non soffrano poi di straziante nostalgia dovremmo se mai costruire nelle piazze cittadine delle capaci buche nel terreno, accostare ad esse un adeguato numero di pietre non troppo grandi e nemmeno troppo piccole da utilizzare per lapidare qualche giovanetta se mai stuprata dal parente senza che avesse avuto la possibilità di evitarlo.

Tutto questo sussiego nel confronti dei non cristiani ospiti del nostro paese non ha riscontro in casa loro nemmeno per la miliardesima parte. Si pensi che a Riad - capitale dell'Arabia Saudita - nella nostra ambasciata ( che è territorio italiano, come tutte le ambasciate che godono dell'extra territorialità ) non è stato possibile costruire una cappella per la celebrazione delle messe domenicali. Si pensi alla schiera di religiosi e religiose trucidati mentre svolgevano opera di carità e di educazione senza mai fare opera di conversione alla fede cattolica.

E mentre altrove massacrano i cristiani, nella civilissima Europa si cancella il Natale per non urtare la suscettibilità di una minoranza non sempre rispettosa delle nostre tradizioni e della nostra cultura.

Ad onor del vero devo aggiungere che l'iniziativa di Oxford è stata energicamente contestata dai cittadini britannici e, meraviglie delle meraviglie, anche da esponenti di altre religioni, così come si legge in un articolo del TGCOM:

Contro la decisione di "cancellare" il Natale a Oxford si sono però subito scagliati non solo la Chiesa Anglicana e la comunità cristiana locale, ma anche i leader religiosi delle altre religioni. "Il Natale è la data del calendario attesa da tutti - ha spiegato Dice Sabir Hussain Mirza, presidente del Consiglio Musulmano della cittadina universitaria -. Non solo dai cristiani, ma anche i fedeli islamici e quelli di altre confessioni lo aspettano con trepidazione. Sono arrabbiato e deluso per questa iniziativa delle autorità locali.

Il Natale è una festa speciale e non può essere cancellato". Gli fa eco il rabbino Eli Bracknell, direttode del Jewish Educational Centre, il centro studi ebraico di Oxford. "E' impotante mantenere un tradizionale Natale britannico. Qualsiasi iniziativa che diluisce la cultura tradizionale e la cristianità del Regno unito non è positiva per l'identità briannica".

 

Probabilmente alcuni occidentali benpensanti non hanno nient'altro da fare se non quello di far capolino nelle cronache che non potrebbero  interessarsi a loro per  nessun altro motivo.