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Il profilo del Presepe




SOMMARIO

La suggestione di entrare fisicamente nel presepe e parteciparvi...

Il Presepe Vivente nasce negli anni ‘70 dello scorso secolo ed è l’unico presepe in Italia che viene rappresentato durante la notte di Natale.La forma attuale, poliscenica, risale agli inizi degli anni ‘80 dopo l’evento sismico. 130 figuranti danno vita a 18 “postazioni”. Alcune si ispirano ad episodi biblici dell’Antico e Nuovo Testamento (Profeti, Annunciazione, Santa Elisabetta, Magi, Erode...) altre a scene di vita quotidiana del 1700 e/o arti e mestieri del posto (osteria, lavandaie, pescatori, mercato, ramai, maniscalco...). I costumi, naturalmente, sono quelli della moda Settecentesca napoletana.Una scena a sottolineare la valenza francescana dell’iniziativa (Greccio, primo presepe della storia realizzato da Francesco di Assisi) è dedicata al Santo che prepara il presepe. La scena di Francesco non solo tramanda l’evento facendone memoria, ma nella sua essenziale semplicità fa da ponte tra il Sublime Trascendentale e la quotidianità dell’esistenza che si trascina tra agi e stenti.

Ogni quadro, ospitato in un portone o in un cortile del rione, pur essendo armonicamente inserito con gli altri, ha una sua spiccata originalità scenografica. L’azione scenica di ogni singolo quadro si ripete in continuità per tutta la durata della notte.Il percorso si snoda tra le stradine e i vicoli del quartiere storico di Sant’Antonio. Il buio è rotto dalle fiaccole che riflettono la fioca luce sul giallo della paglia sparsa sul selkciato, fa da elemento unificante.La partecipazione dei visitatori è resa suggestiva dal loro entrare fisico nel presepe stesso.

Squilli di trombe che girano nel quartiere annunciano l’inizio della manifestazione che si conclude nella piazza antistante la chiesa, dopo la Messa di mezzanotte, con la rappresentazione della Natività e quindi l’arrivo del corteo dei Magi.I costumi sono preparati dalle famiglie dei partecipanti che contribuiscono anche all’allestimento scenografico.

Musiche scelte e suggestivi canti sottolineano l’azione rappresentata facendone da sottofondo. Di esse alcune recuperate dalla tradizione popolare tramandata per generazioni, altre, invece, (pescatori, lavandaie) positamente composte cominciano ad appartenere alla tradizione stessa.L’allestimento è curato dal gruppo teatrale dei “I Giocondi” facente parte della Kolbe e che opera da quasi trent’anni in seno alla Parrocchia di Sant’Antonio.A conclusione del periodo natalizio, il sei gennaio, i figuranti, in costume, partecipano alla processione del Gesù Bambino in occasione dell’Epifania.

Da diversi anni il Presepe di Sant’Anastasia partecipa da protagonista alla rappresentazione della Natività nella monumentale Basilica di San Lorenzo Maggiore in Napoli ed al Presepe Vivente Città di Napoli in piazza del Plebiscito.