Storia delle telefonia radiomobile italiana

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Il primo servizio di telefonia radiomobile fu lanciato in Italia nel 1973 dalla Sip. Esso era denominato RTMI, operava nella banda dei 160 MHz e copriva quasi tutta l'Italia con l'utilizzo di 32 canali radio (16 dedicati alle grosse città e 16 alle vie di comunicazione). La copertura era assicurata da stazioni radio con antenne omnidirezionali, posizionate in luoghi strategici con diametri delle celle molto grandi (oltre 40 Km). Il servizio era automatico nella direzione da utente mobile a rete fissa e tramite operatore in senso inverso.

Dopo alcuni anni nelle due maggiori città italiane, Roma e Milano, il sistema era saturo; queste due città infatti da sole avevano la metà di tutti gli abbonati italiani.

Alla fine degli anni '70 cominciò la progettazione di un nuovo network radiomobile nella banda dei 450 MHz da parte dell'Italtel, che poi si occupò sia della realizzazione che dell'installazione per conto della Sip. Il nuovo network, chiamato RTMS (Radio Telephone Mobile System), fu reso ufficialmente operativo a settembre del 1985 nelle città di Roma e di Milano (città in cui il sistema a 160 MHz era già saturo) e la copertura dell'intera nazione fu completata nel 1989, anno in cui si contavano già più di 100.000 abbonati al servizio. Il sistema RTMS, operativo fino alla fine del 1996 per alcune migliaia di fedelissimi abbonati, ma con ridotto numero di canali (nella piena operatività erano 200), utilizza la copertura radio di tipo cellulare con la possibilità di essere chiamati in modo automatico in qualunque zona all'interno dell'area di servizio. Consente inoltre di effettuare l'handover ed il controllo di potenza del terminale radiomobile su due livelli. I terminali, disponibili in due versioni, veicolare e trasportabile (valigetta), venivano costruiti da due grosse aziende italiane: l'Italtel e l'Ote. Il sistema RTMS è composto da 10 MSC (Mobile Switching Center) e da 9 Sub-MSC disposti in posti strategici all'interno del territorio nazionale in modo da assicurare la massima copertura. La rete a 450 MHz raggiunse ben presto la saturazione, sempre nelle grosse città, così che fu necessario sviluppare delle tecniche di copertura settoriale per aumentare la capacità nelle località congestionate.

Si rendeva ugualmente necessario l'utilizzo di un'altra rete intermedia in attesa del lancio dell'annunciata rete pan-europea digitale a 900 MHz, che avrebbe fornito capacità sufficiente alla domanda sempre crescente di servizi radiomobili, ma che richiedeva ancora qualche altro anno, perché ancora in fase di sviluppo. Per lo standard da usare in questa rete "di passaggio" furono considerate diverse soluzioni alternative ed infine fu scelto lo standard ETACS (Extended Total Access Communication System) perché era già stato testato in Gran Bretagna con ottimi risultati e per il basso costo dei terminali mobili che erano di tipo palmare, oltre che trasportabili e veicolari come per i sistemi precedenti. Il sistema ETACS a 900 MHz fu reso operativo nell'aprile del 1990 e riscontrò un grande successo tanto da far diventare in breve tempo la SIP l'operatore radiomobile europeo con il maggior numero di abbonati.

Nel 1993 fu lanciato il piano di abbonamenti per le famiglie che vantava costi ridottissimi per permettere una divulgazione di massa delle comunicazioni mobili. Questa politica fece aumentare ulteriormente il numero di abbonati fino ad alcuni milioni, portando la rete alla saturazione nel 1995. Il network digitale GSM (Global System for Mobile Communication) fu lanciato sperimentalmente in Italia dalla SIP alla fine del 1990, con l’installazione delle prime centrali a Roma. Il primo Ottobre del 1992 è partita ufficialmente la prima fase del servizio con la copertura degli assi autostradali Milano-Napoli e Torino-Venezia, includendo ovviamente tutti i maggiori centri urbani presenti sul percorso. La costruzione della rete nella prima fase è stata affidata a due consorzi: il primo formato dalla Ericsson e dalla Italtel si è occupato dell’installazione di MSC e BSS lungo la linea Roma-Firenze-Bologna-Milano, il secondo composto da Siemens, Ote e Marconi, ha installato i BSS (Base Station System) nelle città di Napoli, Venezia e Torino. Il lancio del servizio commerciale GSM da parte della Sip è avvenuto nell’aprile del 1995 a causa di alcuni ritardi nell’ottenere le concessioni per le frequenze. Nel dicembre del 1993 veniva emanato il bando di gara per l'assegnazione delle concessioni per la fornitura di un nuovo servizio digitale GSM, da affiancare a quello del gestore pubblico, per liberalizzare il mercato della telefonia mobile digitale italiano, al fine di uniformarsi al resto dell'Europa in cui già esistevano parecchi operatori privati che operavano in regime di concorrenza.

La gara per l'assegnazione delle concessioni è stata vinta nel marzo del 1994 dalla società Omnitel Pronto Italia, capeggiata dal gruppo Olivetti e di cui fanno parte altri soci di notevole esperienza nel campo delle telecomunicazioni come Bell Atlantic, Air Touch, Cellular Communication, Telia e Mannesman. La neonata società fece partire il proprio servizio sperimentale nelle maggiori città italiane nell'ottobre del 1995 e quello commerciale a dicembre dello stesso anno dopo aver raggiunto il 40% della copertura del territorio. Alla fine del 1996 è stata definitivamente disattivata la rete RTMS 450 (prefisso 0333). La TIM (Telecom Italia Mobile) ha però consentito ad alcune migliaia di abbonati fedelissimi all'RTMS di poter migrare a titolo gratuito verso le reti Etacs o GSM ed inoltre di poter avere sostituito il proprio apparato veicolare RTMS con un portatile Nokia Etacs o GSM, dotato di kit vivavoce (inclusa anche la disinstallazione del vecchio apparato e 'installazione del nuovo kit vivavoce).