Dopo 39 giorni la risposta di Castelli e Tinebra all'Associazione "Radicali Lucani"

di Maurizio Bolognetti
Torna a Comunicati

Solo nel tardo pomeriggio di ieri ci è pervenuta, via fax, la risposta all'istanza che inoltrammo 39 giorni orsono al Dap nazionale, rivolta al Consigliere Tinebra e al Dott. Di somma.

Trentanove giorni, dunque, per dirci che il nostro impegno viene apprezzato dal Ministro Castelli, ma che si ritiene pericoloso autorizzare la circolazione dell'appello Capezzone, Bernardini, D'Elia all'interno delle patrie galere.

Il Ministro teme conseguenze nefaste sotto il profilo dell'ordine e della sicurezza.

Caro ministro, ci consenta ancora una volta di dissentire; a nostro avviso, i suoi timori non hanno ragione di esistere, i detenuti delle "carceri italiane spa" hanno in più occasioni dimostrato di saper lottare pacificamente, comprendendo pienamente il significato del Satyagraha.

Hanno scioperato per la legalità Costituzionale e per l'Afghanistan, oggi scioperano da Matera a Palermo, da Milano a Bari, nonostante tutto, nonostante le autorizzazioni negate, rivendicando il diritto a una lotta pacifica e nonviolenta, che non è ricatto, ma volontà di dialogo, non è odio ma amore per la verità.

Dalle carceri, ad iniziare da quelle Lucane, in particolare dal carcere di Matera, dove in 119 hanno comunicato la partecipazione alla ripresa del Satyagraha radicale, si rivendica il diritto, nonostante condizioni di vita che certo non favoriscono l'umanità, a partecipare alla vita civile e politica del Paese.

Credo che almeno questo andrebbe facilitato, nell’attesa che il Parlamento si esprima con un sì o con un no sul tema dell’Indulto.

Cordiali saluti.

LETTERA INVIATA DAL DAP ALL’ASSOCIAZIONE “RADICALI LUCANI”

Roma lì 13/01/2003

In relazione alla lettera del 7 Dicembre 2002 concernente la diffusione all'interno degli istituti lucani dell'appello rivolto da codesta Associazione ai vertici istituzionali dello Stato, questo Dipartimento, in ottemperanza all'avviso espresso dall'On.le Ministro, comunica che, pur comprendendo il fattivo e convinto contributo che viene fornito per il miglioramento delle condizioni detentive, quanto richiesto non può essere autorizzato, attese le conseguenze che potrebbero emergere in ambito penitenziario, sia sotto il profilo dell'ordine che della sicurezza.

Il Capo Del Dipartimento Giovanni Tinebra

15 gennaio 2003
 
Torna a Comunicati