La decisione dell’assessore Straziuso e della Giunta regionale della Basilicata di occuparsi di un tema importante e delicato qual’è la questione del dolore e la terapia dello stesso, riconcilia con la politica. Cosa c’è di più politico, di nobilmente politico, dell’occuparsi delle altrui sofferenze. L’Italia è da sempre uno dei Paesi che occupano gli ultimi gradini nelle graduatorie della terapia del dolore e va dato atto ad un uomo, un medico, un politico come Straziuso di aver voluto porre all’attenzione della nostra comunità il problema. Va dato atto alla Giunta regionale di aver condiviso e fatto proprie le preoccupazioni di Straziuso.

Non è, infatti, accettabile che con i mezzi che abbiamo a disposizione ci siano ancora oggi uomini e donne costretti a sopportare dolore e sofferenza.

Leggo nell’atto d’indirizzo approvato: “i devastanti effetti del dolore sulla sfera fisica, psichica e sociale dell’individuo affetto, stridono in modo evidente con la carente risposta allo stesso anche nelle strutture più avanzate.”

Proprio vero, drammaticamente vero! Non bisogna mai perdere di vista l’importanza che ha la qualità della vita. Spesso, criteri ideologici, privi di base scientifica, negano o impediscono al medico di decidere, in scienza e coscienza, i rimedi più adeguati in materia di terapia del dolore. La compassione deve, invece, darci la forza di riguadagnare una cultura della vita, che ci consenta di dare risposte adeguate al dolore e alla sofferenza senza tabù, nel pieno rispetto dell’uomo e della sua umanità, ricordandoci e ricordando che il dolore disumanizza l’uomo e, per chi crede, lo allontana anche da Dio.

La battaglia per l’utilizzo a scopi terapeutici della Marijuana, intrapresa dai radicali, e che ha visto il Consiglio regionale della Basilicata esprimersi a favore di un Ordine del Giorno presentato da Antonio Pisani, va, del resto, nella direzione tracciata dall’atto di indirizzo espresso oggi dalla Giunta regionale. Davvero grazie all’assessore Straziuso e alla Giunta regionale.