Ancora una volta le deliranti parole del consigliere Nardiello
sull’Iraq manifestano un antiamericanismo di matrice ideologica
duro a morire.
Gioverà ricordare al Consigliere, che in Iraq, fino a qualche
tempo fa, vigeva la sovranità di Saddam Hussein e dei suoi accoliti,
fatta di massacri, genocidi, mancato rispetto dei diritti umani. Certo, è comprensibile
che il rappresentante di un partito, che annovera tra i suoi esponenti
l’ottimo Cossutta, che qualche tempo fa, seguito o preceduto da
Umberto Bossi, non esitò a far visita al dittatore serbo Slobodan
Milosevic, si esprima in maniera così infelice.
Sarei curioso di conoscere l’opinione dell’ineffabile Nardiello
sul soggiorno che il sovrano regime di Fidel Castro offre ai dissidenti
politici nelle patrie galere dell’Avana. In Iraq non è in
corso una occupazione, ma la ricostruzione di un Paese che ha vissuto
gli orrori di una dittatura feroce e sanguinaria.
La guerra che c’è stata si sarebbe potuta evitare, se il
mondo libero avesse con forza e convinzione sostenuto la proposta dell’esilio
di Saddam.
Ma, ahimè, grazie alle spaccature, all’incapacità di
comprendere la forza della proposta sottoscritta dalla maggioranza dei
parlamentari italiani, grazie al pacifismo ideologico, non è stato
possibile dare alla proposta avanzata dal leader radicale Pannella la
forza necessaria.
Proposta sostenuta anche dalla spada di Damocle che pendeva sulla testa
del saladino iracheno, costituita dalla forza delle armi. Si è preferito
organizzare manifestazioni antiamericane, che si sono trasformate in
un oggettivo sostegno a Saddam, anziché sostenere la sostanza
politica della proposta Iraq Li-Be-Ro.
Evviva i pacifisti a babbo morto. Consigliere Nardiello, nella mia scala
di valori democrazia, libertà e rispetto dei diritti umani hanno
assoluta priorità rispetto a concetti come sovranità e
autodeterminazione. Se solo riuscisse, caro Consigliere, a liberarsi
dalla retorica e dalla demagogia, a non parlare sempre e solo dello “stato
e gli stati imperialisti delle multinazionali”, credo potrebbe
vivere da uomo libero e offrire un concreto contributo alla soluzione
dei problemi.
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