La campagna “Pro Montagnard”, promossa da Radicali Italiani,
Partito Radicale Transnazionale e sostenuta in Basilicata da “Radicali
Lucani”, trova un nuovo alleato: Latronico(PZ), infatti, è il
primo comune lucano ad approvare una mozione che prevede un concreto
sostegno a “Radio Montagnard” o se volete “Radio Vietnam
Libero”.
Un gesto concreto e una mano tesa per aiutare i Degar e la Montagnard
Foudation.
Un voce che si leva alta contro 30 anni di brutale genocidio, contro
il susseguirsi di arresti, violenze, detenzioni, scomparse, stupri, sterilizzazioni
forzate, perpetrate dal regime di Hanoi contro il “Popolo delle
Montagne”.
Un voto per rompere il silenzio e per contribuire a dar voce a chi conduce,
con coraggio e ostinazione, una battaglia di libertà.
Un’altra pietra nel muro; un voto per rivendicare libertà politica,
religiosa e di espressione in Vietnam. Un voto per la democrazia e per
la globalizzazione dei diritti umani.
Circa trent’anni fa, in tanti scendevano in piazza per manifestare
contro la guerra in Vietnam. Anche quelle erano manifestazioni che si
nutrivano di un pacifismo ideologico. La maggior parte dei manifestanti
certo non si chiedeva, e non si è chiesta in questi 30 anni, cosa
avrebbe significato per il Vietnam, i vietnamiti, per i Montagnard, la
vittoria dei Vietgong. Nessuno è sceso in piazza in questi 30
anni di silenzi, a volte fatti di complicità, a volte fatti di
disinteresse, a volte fatti d’ignavia, per manifestare a favore
della libertà e della democrazia in Vietnam. Peccato incrinare
un altro mito rivoluzionario, pacifista e antiamericano!
I Vietgong, Ho Chi Min, i libretti rossi, Fidel, il Che, Mao e dietro
ogni mito la tragedia di milioni di uomini e donne, a cui vengono negati
diritti, diritto, libertà, democrazia.
Il voto di questa sera riconcilia con la politica e con i tanti troppi
silenzi. I soldi stanziati dal comune di Latronico, come scritto nella
Mozione, serviranno soprattutto a rompere l’embargo d’informazione
in cui sono tenute le popolazioni indigene Montagnard. Una “Radio
Londra” per rompere l’isolamento e per far sentire a chi
vive una lunga notte di paure e persecuzioni che c’è un
mondo libero, uomini e donne che vogliono che spunti il sole della democrazia,
del rispetto dei diritti umani, della libertà sugli altopiani
centrali e sull’intero Vietnam.
Grazie, dunque, al Consiglio Comunale di Latronico per la bella pagina
scritta.
Grazie in particolare al Sindaco Egidio Nicola Ponzo, presentatore della
mozione e iscritto al Comitato Pro Montagnard; all’assessore Edmondo
Giordano e al Consigliere Giuseppe Venanzio Conte, per essere intervenuti
e aver voluto manifestare il loro sostegno; grazie al Presidente del
Consiglio Comunale Giuseppe Suanno, per avermi dato la parola al termine
della seduta, per consentirmi di illustrare i contenuti dell’iniziativa.
Ma grazie, e lo ripeto, all’intero Consiglio, che ha votato all’unanimità la
Mozione.
La Mozione è stata approvata all’unanimità con 13
voti a favore:
1. Egidio Nicola Ponzo, Sindaco PPI
2. Giuseppe Suanno, Presidente del Consiglio Comunale PPI
3. Francesco Gioia, Vicesindaco DS
4. Vincenzo Forestiere, Assessore SDI
5. Gino Scaldaferri, Assessore PPI
6. Vincenzo Matinata, Assessore DS
7. Edmondo Giordano, Assessore PRC
8. Nicola Suanno, Assessore Italia dei Valori
9. Maria Grazia Fanello, DS
10. Felice Ponzo, PPI
11. Angelo Iannibelli, DS
12. Giuseppe Conte, Lista Civica
13. Antonio Gesualdi, Lista Civica
IL TESTO APPROVATO
Mozione del Consiglio Comunale di Latronico(PZ)
Violazione della Libertà politica, religiosa e di espressione in Vietnam.
Violazione della Libertà politica, religiosa e di espressione in Vietnam.
Premesso che,
- visto l'accordo di cooperazione economica del luglio del 1995(3) concluso tra
la Comunità europea e la Repubblica socialista del Vietnam, nel cui articolo
1 vengono poste come basi per tale cooperazione il rispetto dei diritti dell'uomo
e dei principi democratici,
- visto il Patto internazionale sui diritti civili e politici a cui il Vietnam
ha aderito nel 1982, riformando la propria Costituzione di conseguenza, e in
nome del quale si è impegnato nei confronti della comunità internazionale
e dei suoi cittadini a garantire e promuovere i diritti dell'uomo,
- viste le numerose risoluzioni adottate dal Parlamento europeo in merito di
violazioni dei diritti fondamentali in Vietnam;
A. considerando che il Vietnam in quanto aderente al Patto internazionale sui
diritti civili e politici è obbligato a garantire l’esercizio dei
diritti civili e politici, comprese la liberta’ religiosa e di espressione
e che nel luglio del 2002 il Comitato sui diritti umani delle Nazioni Unite ha
fortemente criticato il Vietnam per le gravi violazioni dei diritti umani in
Vietnam;
B. preoccupato per il destino del popolo indigeno Montagnard che dopo aver vissuto
per migliaia di anni negli altopiani centrali del Vietnam ha visto ridursi drammaticamente
la propria popolazione dai circa 3 milioni del periodo della colonizzazione francese
a circa 6-700.000 attuali;
C. preoccupato dal susseguirsi delle centinaia di arresti, violenze, detenzioni
e scomparse perpetrate ai danni delle popolazioni indigene cristiane Montagnard
da parte del governo vietnamita a seguito delle manifestazioni pacifiche del
febbraio 2001, con le quali decine di migliaia di Montagnard chiedevano alle
autorita’ vietnamite che fosse posta fine alla repressione religiosa e
politica che li opprime, nonché la restituzione delle terre loro confiscate
a partire dal 1975;
D. profondamente turbato dalle notizie documentate relative sia all’organizzazione
di cerimonie ufficiali da parte delle autorita’ vietnamite per obbligare
i Montagnard che praticano la religione cristiana ad abiurare la loro fede bevendo
sangue animale e giurando fedelta’ ad Ho Chi Mihn, sia ad attivita’ di
pressione volte a convincere le donne montagnard a farsi sterilizzare contro
la loro volonta’;
E. preoccupato dalle restrizioni giuridiche e politiche in materia di libertà di
culto e dall'abrogazione del riconoscimento ufficiale di talune professioni religiose,
quali la Chiesa buddista unificata del Vietnam, le 'case-chiesa' protestanti
e i gruppi dissidenti Hoa Hao e Cao Dai;
F. profondamente turbato dalla recente e durissima repressione attuata dal Governo
Vietnamita nei confronti della Chiesa Buddista Unificata del Vietnam che mostra
come il Governo Vietnamita non sia disposto a riconoscere la legittimita’ di
tale istituizione e a non cogliere l’apertura al dialogo offerta dai vertici
della CBUV;
G. preoccupato per il fatto che il Patriarca della Chiesa buddista unificata
Thich Huyen Quang, di 86 anni che dal 1982 e’ costretto a vivere in condizioni
analoghe agli arresti domiciliari, e il suo Vice, il Venerabile Thich Quang Do,
75 anni, rimasto confinato sotto sorveglianza nella sua abitazione dal giugno
2001 al giugno 2003, siano tenuti in totale isolamento e senza alcun contatto
con l’esterno dallo scorso 9 ottobre; il primo si trova nel Monastero Nguyen
Thieu a Binh Dinh e il secondo si trova nel monastero Thanh Minh Zen a Ho Chi
Minh City (Saigon);
H. Preoccupato anche per i numerosi altri episodi di intimidazione e limitazioni
di liberta’ fondamentali di movimento e di comunicazione che si sono verificati
ai danni alti esponenti e altri monaci della stessa Chiesa a seguito del giro
di vite dell’ottobre 2003 nei confronti dei vertici dell’organizzazione.
I. preoccupato per la carcerazione dal maggio 2001 del Padre cattolico Nguyen
Van Ly e per il destino di altri prigionieri o detenuti accusati di aver espresso
in modo pacifico la loro fede religiosa;
L. preoccupato dal decreto 31/CP, che impone la detenzione amministrativa senza
processo per le persone accusate di reati contro la sicurezza nazionale;
M. allarmato dall'arresto del 17 marzo 2003 nella città di Ho Chi Minh
del dissidente nonviolento e democratico Nguyen Dan Que, sospettato di aver tentato
di inviare informazioni all'estero attraverso la posta elettronica e sottolineando
che tale arresto fa parte di una manovra più ampia, intesa a sopprimere
e soffocare la libertà di espressione in Vietnam;
N. profondamente turbato dalla condanna del Sig. Hong Son a tredici anni di prigione
e tre anni di detenzione amministrativa, recentemente ridotta a 5 anni, con l’accusa
di “spionaggio” per aver tradotto in lingua vietnamita e pubblicato
su internet un articolo descrittivo del concetto di democrazia reperito sul sito
web dell’Ambasciata americana in Vietnam;
O. angustiato dal susseguirsi di arresti, violenze e carcerazioni di dissidenti
pacifici e di giornalisti da parte del governo vietnamita;
P. preoccupato dal decreto governativo del 18 giugno 2002 che vieta ai cittadini
vietnamiti di guardare programmi televisivi esteri diffusi via satellite;
1. richiama l'attenzione sul fatto che uno Paese che si fondi sullo stato di
diritto necessita di leggi chiare e puntuali, che garantiscano equità e
certezza giuridica per tutti, e non basato su leggi che danno adito a discriminazioni
in ragione della razza, del culto o delle opinioni politiche;
2. condanna duramente il fatto che a seguito del recente incontro tra il Primo
ministro vietnamita, Phan Van Khai, e il capo della Chiesa Buddista Unificata
Vietnamita, il Governo vietnamita abbia per l’ennesima volta deciso di
non garantire l’esercizio della liberta’ religiosa ai vertici della
Chiesa buddista unificata e invita la comunita’ internazionale, e in particolare
l’Unione Europea, anche alla luce di quanto sancito negli accordi di cooperazione
stipulati con il Vietnam in tema di garanzia di diritti fondamentali, a operare
per la liberazione immediata del Patriarca Thich Huyen Quang e del Venerabile
Thich Quang Do;
3. rigetta fermamente l’accusa di terrorismo rivolta contro il Presidente
della Montagnard Foundation Kok Ksor dal Governo vietnamita, a seguito della
sua partecipazione come membro della delegazione del Partito Radicale Transnazionale
alla 58esima sessione della Commissione sui Diritti Umani dell’ONU, nonche’ il
procedimento avviato dal Governo Vietnamita in sede di Comitato sulle ONG dell’ONU,
attraverso il quale si vuole impedire al PRT di partecipare ai lavori dell’ONU;
4. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Governo
Italiano nonché al governo vietnamita, al Segretario generale delle Nazioni
Unite e al Segretariato dell'ASEAN.
impegna la Giunta comunale a chiedere al Governo italiano:
- a valutare l'opportunità, qualora persistano le carcerazioni, le violenze
e il mancato riconoscimento dei diritti civili, politici e indigeni ai Montagnard,
nonche’ il mancato riconoscimento delle liberta’ politiche e civili
a tutti i cittadini vietnamiti, di sospendere tutti i programmi di aiuto pubblico
e accordi di cooperazione con il Vietnam;
- a monitorare costantemente l'atteggiamento del Governo Vietnamita in merito
alla libertà di espressione ed al rispetto dei diritti umani fondamentali
e in particolare a porre fine alla campagna repressiva nei confronti del popolo
indigeno Montagnard e ad ottenere il legittimo riconoscimento della Chiesa Buddista
Unificata da parte delle autorita’ vietnamite;
- a impegnarsi in sede di Nazioni Unite per respingere l’accusa di terrorismo
formulata nei confronti del Presidente della Montagnard Foundation Kok Ksor e
a difendere il diritto del Partito Radicale Transnazionale di partecipare con
piena liberta’ di parola ai lavori delle Nazioni Unite;
- a riferire al Parlamento che cosa intenda fare per stigmatizzare la grave situazione
che è andata creandosi in Vietnam;
- a farsi promotore di un’iniziativa volta a far si’ che la Commissione
Europea assuma iniziative chiare ed inequivocabili in materia di rispetto dei
diritti umani e dei principi democratici in Vietnam, compresa la sospensione
dell’accordo di cooperazione stipulato tra l’UE ed il Vietnam;
- a finanziare per la cifra di almeno 500 Euro le trasmissioni radio ad onde
corte prodotte dalla Montagnard Foundation che sono volte a rompere l’embargo
di informazione in cui sono tenuti le popolazioni indigene Montagnard nonche’ a
promuovere la conoscenza dei principi democratici e nonviolenti;
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