LEterno Girotondo |
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di Maurizio
Bolognetti
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Ho letto sulla Nuova di domenica 12 gennaio, dellentusiastica adesione dellavvocato Felice Belisario al movimento di Firenze. A mio avviso, il trio Cofferati-Moretti-Bindi, con contorno di entusiastiche appendici dipietriste e girotondiste, si accinge a mettere la pietra tombale su un centro-sinistra che voglia essere autentica forza di Governo. Come non comprendere la preoccupazione e lirritazione di DAlema e Fassino e della sinistra che pensa, di fronte a questa pericolosa e demagogica armata brancaleone, che si nutre di un massimalismo forcaiol-girotondista. Finché la sinistra italiana non si darà un assetto che la faccia assomigliare ad un moderno partito socialista liberale, laburista blairiano, difficilmente potrà candidarsi con la necessaria credibilità alla guida del Paese. Di certo il sindacalista, lattore-regista, la sbiadita pasionaria accompagnati dal triste coro dei Flores dArcais e dei Pancho Pardi possono solo candidarsi e candidare la sinistra e il centro-sinistra ad un eterno e stucchevole girotondo intorno ai rottami e alle macerie di ideologie morte e sepolte e intorno a quel che resta della sinistra di lotta e di Governo. Non si può affidare il Governo di una nazione a chi ha bisogno, per poter esistere, di un nemico da abbattere, a chi non esita, coltivando vecchi costumi o meglio malcostumi, a trasformare in un demone il proprio avversario politico. Se un giorno costoro dovessero vincere le elezioni, non esiterò a prendere il primo volo per Hammamet. |
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13 gennaio2003 | ||