RU486 – DEGLI ANTICONCEZIONALI, DELLA VITA, DELL’ABORTO

di Maurizio Bolognetti
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Prendiamo atto che le iniziative radicali hanno nelle gerarchie vaticane di Basilicata degli ascoltatori molto attenti.

Apprendo con gioia che Monsignor Agostino Superbo ha convocato una conferenza stampa sul tema dell’aborto farmacologico e, più in generale, per poter illustrare la posizione della Santa sede e delle associazioni cattoliche sul significato della vita, di cui ritengono di essere gli unici depositari.

Il mezzo anatema scagliato dalla Curia, attraverso gli esponenti del movimento per la vita, che invitano l’Assessore Gennaro Straziuso a ritirare la sollecitazione inviata al comitato etico e alla Direzione Sanitaria del “San Carlo”, ha l’amaro sapore di una richiesta di abiura.

Ascolteremo con grande attenzione e interesse le parole di Monsignor Superbo, augurandoci che non aprano una breccia all’interno delle istituzioni, che spero sapranno e vorranno tener ben presente la sacro-santa distinzione di ruoli e di competenze tra lo Stato e la Chiesa.

Intanto approfitto per chiedere a Monsignor Superbo un confronto su un tema da sempre molto caro ai radicali: l’abolizione del Concordato.

Nell’augurarmi che ben presto si possa discutere anche di questo tema, ribadisco che l’aborto farmacologico è assolutamente consentito dalla 194/78 e che la discussione deve essere spostata sul piano della libertà di scelta delle donne, fermo restando il diritto da parte delle associazioni cattoliche e della Santa Sede di mettere in atto tutte le iniziative informative e dissuasive del caso, magari iniziando da una seria campagna sugli anticoncezionali per una sessualità libera e non repressa da tabù.

30 gennaio 2003
 
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