Energie rinnovabili: leolico deve essere allultimo posto tra le opzioni possibili. |
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di Rocco
Chiriaco
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La Regione Basilicata ed il suo premier, dovrebbero cominciare a tenere conto del vasto movimento di opinione e di proposta che sta crescendo e maturando contro leolico in Italia, ma soprattutto inBasilicata, la quale si conferma in ogni occasione terra di conquista per gli avventurieri dellambiente . I disastri ambientali di questa regione, in alcuni casi sono stati avversati, o, forse in un solo, quello del deposito scorie nucleari di Scanzano Jonico , complice la maldestrità del Governo centrale e la rabbia incontenibile del popolo lucano; ma in molti casi sono stati assecondati e mediati dalla classe politica regionale: vedi attività di estrazione petrolifera e incenentore Fenice , con conseguente ripercussione sulla realizzazione di aree protette nazionali e regionali; La realizzazione di pesanti infrastrutture sulla costa Jonica ( pozzo di San Patrizio degli interventi regionali in materia di turismo da qualche lustro a questa parte) ed oggi del programma eolico, decisa campagna governativa per costellare il paesaggio lucano di torri in ferro di 80 metri daltezza, mostri che messi insieme nel numero di qualche unità determinano la morte ambientale e paesaggistica del territorio che occupano. Lo scorso anno, il Movimento Azzurro lanciò lallarme circa la possibilità che la Regione Basilicata, con la spalla e controcanto dellambientalismo di regime ( quello delle graduatorie e degli uffici postali ) mettesse in campo loffensiva per la realizzazione a tappeto di impianti eolici nei boschi, sulle alture appenniniche e nel meraviglioso paesaggio agrario lucano e chiese del governo regionale di porre allultimo posto tra le opzioni possibili, nel perseguimento di produzione di energie da fonti rinnovabili, leolico , ritenendo più efficaci e maggiormente compatibili con il territorio lucano e con le politiche perseguite per la sua valorizzazione, altre scelte di produzione energetica alternativa, quali quella da solare, fotovoltaico, da biomasse e biocarburanti, oltre lidroeletttrico che, rese alte potrebbe fornire in questa regione delle acque. IL governo regionale, ha risposto ponendo al primo posto tra le opzioni per la produzione di energia da fonti rinnovabili, leolico, come da programma preconfezionato a livello centrale dalle organizzazioni, associazioni, consorzi e lobby interessate. Oggi lallarme lanciato dal Movimento Azzurro non è più isolato. La CISL della Basilicata, alla quale va dato atto che già diversi mesi or sono aveva chiesto al Presidente della Regione, in occasione di una importante assemblea territoriale tenutasi in Basilicata alla presenza di responsabili nazionali dellorganizzazione sindacale, una moratoria sulla realizzazione di impianti eolici, proprio alla luce delle severe osservazioni che scaturivano sullargomento, in regione, scende in campo contro lo scriteriato proliferare delleolico che sta imbrattando lAppennino Lucano ipotecandone il futuro paesaggistico ed agricolo. Alla CISL, autorevole organizzazione sindacale, si associano i Radicali Lucani, che stanno da tempo sostenendo attraverso meritorie azioni politiche la tutela dellambiente e del territorio lucano. Numerosi esponenti politici della maggioranza regionale e comitati civici trasversali agli interessi di partito. Grande eco e partecipazione ha avuto la festa dellAppennino Lucano organizzata, nello scorso settembre, a Muro Lucano dal Movimento Azzurro insieme alla pro-loco Murese per la promozione dellambiente montano e la salvaguardia della Montagna Grande di Muro Lucano, nel cui territorio un secolare bosco di faggio ed unimportante emergenza geologica, i vuccolisono minacciati dalle torri di ferro. Il Movimento Azzurro ha aderito al Comitato Nazionale del Paesaggio, che è unassociazione per la tutela del paesaggio e dei beni ambientali, particolarmente impegnata a contrastare laffaire eolico in Italia. A questo Comitato aderiscono le più importanti associazioni nazionali per la difesa dellambiente e dei beni culturali, tranne una quella che il Segretario Regionale della CISL , Falotico definisce bontà sua, autorevole (in Basilicata ? Sic ). Ci pensi bene la Giunta Regionale, a sposare soluzioni preconfezionate, questa volta, potrebbe trovarsi a non guidare la rivolta contro lennesimo esempio ambientale rivolto alla Regione Basilicata. Questa volta la frittata potrebbe non rigirarsi. |
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30 gennaio 2004 | ||