BASILICATA TRA POVERTA’ E INTERCETTAZIONI TELEFONICHE

di Maurizio Bolognetti
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Basilicata, terra di record; il poco invidiabile primato che condividiamo con la Calabria in materia di povertà e l’altro primato, quello delle intercettazioni telefoniche che è appannaggio della Procura della Repubblica di Potenza.

Ma mentre nessuno, tranne un masochista, vorrebbe far parte dei nuclei familiari che danno vita al primato della miseria, per quanto riguarda le intercettazioni, inizio a nutrire seri dubbi.

Oggi, essere intercettati da Woodcock è diventato una sorta di status-simbol. Vuoi mettere? Poter essere nel ristretto numero di Vip che hanno la fortuna di far parte dell’esotica ed esoterica “Operazione Cleopatra”, un pezzo di cronaca giudiziaria destinato a diventare storia.

Il sottile piacere derivante dal poter leggere sui giornali le tue conversazioni; il brivido che ti percorre la schiena sapendo che dall’altro capo del filo potrebbe esserci un maresciallo o un brigadiere da eleggere a confidente dei tuoi più intimi segreti. Che diamine, dopotutto qualche scheletro nell’armadio ce l’hanno tutti. Io ricordo di aver prelevato nel lontano ’73, 400 lire dal borsellino di mia madre, per comprare dolciumi e gelati, ma temo che il reato sia caduto in prescrizione. Poter dire agli amici “sì c’ero, facevo parte dei 76 + 150 moltiplicati all’ennesima potenza della mega-maxi-inchiesta.” Io c’ero e con me c’erano Flavio, Luciano e tanti altri.

Ho scritto una lettera a Babbo Natale, chiedendogli di farmi intercettare almeno il cellulare, spero proprio che mi accontenti, non posso proprio vivere sapendo che non faccio parte della ristretta schiera di coloro che possono partecipare a questo eccitante gioco di società.

22 dicembre 2003
 
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