IRAQ LI-BE-RO! – BASILICATA: IL CONSIGLIO REGIONALE DICE SI’ALLA PROPOSTA PANNELLA

di Maurizio Bolognetti
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Il Consiglio regionale di Basilicata ha espresso il proprio sostegno alla proposta Pannella.

L’Ordine del giorno presentato in Consiglio da Vito De Filippo, capogruppo PPI e iscritto al PRT e da Antonio Pisani dello SDI e membro della Direzione di Radicali Lucani, è passato a larga maggioranza con i voti favorevoli della Margherita, DS, SDI, Forza Italia, AN, UDC e l’astensione di Verdi e PRC, assente il consigliere del PDCI.

 

LA DELIBERA

Visto l’appello all’ONU promosso dall’on. Marco Pannella e dal Partito Radicale Transnazionale, rivolto a sollecitare l’esilio di Saddam al fine di garantire l’instaurazione in Iraq di un governo democratico sotto l’egida dell’ONU;

Considerato che i propositori condividono l’allegato appello intravedendo in esso proposte tese a realizzare una possibile soluzione politica della questione irachena;

Considerato che la proposta mira ad assicurare agli irakeni quei diritti democratici, di libertà politica e umani, che una montagna di dichiarazioni, carte, trattati e convenzioni, da quasi 60 anni vanno scrivendo e pre-scrivendo come diritto fondante la comunità internazionale, umana, e troppo spesso sono, anche per l'Onu, letteralmente "lettera morta";

Considerato che occorre una mobilitazione urgente di governi, parlamenti, forze politiche, dell'opinione pubblica, dei nonviolenti della libertà del diritto contro il riproporsi di tradizioni di diserzione, di tradimento, di complicità perenne con le peggiori dittature, con gli aggressori e oppressori innanzitutto dei propri popoli;

Riconosciuto il diritto dei popoli alla libertà ed alla democrazia e l’obbligo per le organizzazioni internazionali di rivolgere gli sforzi affinché ciò sia garantito in tutti gli Stati possibilmente senza il ricorso della forza;


IL CONSIGLIO REGIONALE DI BASILICATA


condivide, l’allegato documento contenente l’appello dell’on. Pannella all’ONU nella convinzione che l’intento ivi manifestato sia comune all’intera comunità regionale.

LA PROPOSTA

Tra i sostenitori della pace ad ogni costo, eredi di chi affermava di "Morire per Danzica mai !" o "Meglio rossi che morti" e degli appelli "pacifisti" e comunisti alla diserzione di fronte all'esercito hitleriano o davanti ai terroristi del regime talibano da un lato, e delle azioni pericolose e forse non necessarie dei fautori della soluzione militare, della guerra, che metta un punto finale alla minaccia rappresentata dal regime di Bagdad da un altro lato, emerge un'evidenza accecante: in Iraq e per l'Iraq, cosi come per l'insieme del Medio Oriente ed del mondo intero, la vera e duratura alternativa, oggi, non è "la guerra o la pace", ma "la guerra o la libertà, il diritto, la democrazia e la pace".

Ci rivolgiamo quindi alla Comunità internazionale, alle Nazioni Unite in primo luogo, perché facciano proprie, immediatamente, le affermazioni secondo cui l'esilio del dittatore Saddam Hussein cancellerebbe, per gli Stati Uniti stessi, la necessità della guerra, costituendo il punto di partenza per una soluzione politica della questione irachena.

Chiediamo al Consiglio di Sicurezza che decida da subito - partendo dal presupposto dell'uscita di scena di Saddam e sulla base dei poteri conferitigli dalla Carta dell'ONU - di porre l'Iraq sotto un regime di Amministrazione fiduciaria internazionale (un governo democratico), affidando ad un uomo di stato di altissimo livello il compito di predisporre, entro un termine di due anni, le condizioni di un pieno esercizio dei diritti e delle libertà per l'insieme degli iracheni, donne ed uomini, come esige la Carta dei Diritti fondamentali delle Nazioni Unite.

Lanciamo un appello alle donne e agli uomini di buona volontà perché si organizzino e si mobilitino d'urgenza, in tutto il mondo, perché questa semplice verità, vecchia come la democrazia e la libertà, trionfi ! Perché la libertà, il diritto, la democrazia e la pace vincano sulla dittatura e sulla guerra!

18 febbraio 2003
 
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