TRE I "NO" - SULLO STATUTO ALTOLA' DEI RADICALI |
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di Nicola
Meduri
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NO all'aumento del numero di consiglieri regionali, che passerebbero da trenta a quaranta, no al peggioramento dello Statuto regionale in senso proporzionalista, e soprattutto no alla modifica del Titolo II dello Statuto stesso, modifica che vorrebbe riportare nelle mani dell'assemblea, una sola volta durante il mandato e non prima che siano trascorsi 24 mesi dal suo inizio, la possibilità di sfiduciare il Presidente della Giunta eletto dal popolo e contestualmente nominarne uno nuovo. I Radicali Lucani denunciano così a gran voce, in una conferenza stampa organizzata nella mattinata di ieri a Potenza nella sala Sinni del palazzo del Consiglio regionale, una situazione che giudicano di criticità politica e di carenza informativa inerenti il nuovo Statuto regionale lucano, la cui bozza proprio in queste settimane sta vedendo la luce, ancora in fase embrionale, in seguito ai lavori della Commissione Statuto appositamente creata dal Consiglio. In buona sostanza, per presidente dell'associazione Mario Colella e del segretario Maurizio Bolognetti, i Radicali Lucani esprimono pieno dissenso politico nei confronti della bozza del nuovo Statuto, un documento che viene riscritto in seguito alle forti spinte devoluzionistiche nazionali, e che vuole tentare di adeguare l'organizzazione istituzionale della regione ai nuovi assetti, alle nuove esigenze venutesi a creare negli ultimi anni. Il movimento radicale lucano pronuncia dunque un no secco alla proposta proveniente dal Consiglio regionale, e anzi invita a estendere il dialogo, il dibattito sul nuovo Statuto non solo alle componenti politiche rappresentate in seno al Consiglio. "Siamo qui - dice Colella - per cercare di smuovere le acque su questo tentativo di riforma dello Statuto regionale, che secondo noi è un problema molto importante che da troppo tempo ormai si sta trascinando nelle stanze del palazzo regionale. Vogliamo cercare di creare una sorta di discussione pubblica, affinché siano chiare le proposte già sul campo e si possa dare la possibilità al maggior numero possibile di persone di dire la loro rispetto a questa riforma e alla futura legge elettorale regionale". "E' da diversi mesi - spiega poi Bolognetti - che cerchiamo di interloquire con il presidente della Commissione riforma Statuto, ma ai nostri ripetuti inviti a un incontro la risposta è sempre stata picche, o peggio il presidente ha preferito glissare". Bolognetti ricorda la necessità di coinvolgere nel dibattito sulla riforma del nuovo statuto i cittadini lucani, e non solo gruppi o corporazioni, e poi rincara la dose: "le ipotesi di riforma che stanno venendo fuori in seno alla commissione Statuto, ritengo siano ipotesi di restaurazione neoproporzionalista e vetero-partitocratica. A nostro avviso l'elezione diretta del Governatore non va assolutamente toccata. Oggi è sotto i nostri occhi che con il tatarellum (l'attuale sistema elettorale,ndr), questa giunta regionale in una situazione di eterno rimpasto, che è iniziata il giorno dopo le elezioni e continua ancora adesso. Non sanno chi devono accontentare per fargli fare il giro sulla giostra per l'assessorato. Tutto questo a nostro avviso è dovuto al sistema, già pessimo. Se passa questa riforma, faremo di tutto per contestare e mobilitare la piazza". "Diciamo sì, invece - conclude il segretario dei Radicali Lucani - a una riforma elettorale in senso maggioritario uninominale a turno unico. Rinnovo l'invito al Presidente Mancusi e alla Commissione Statuto ad incontrarci come forza politica anche pubblicamente, facciamo entrare luce su questa riforma. Lunedì si riunisce la commissione proprio sulla riforma del titolo II, speriamo di essere smentiti". |
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5 ottobre 2003 | ||
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