"NO" ALL'ELEZIONE INDIRETTA DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE BASILICATA

STATUTO, LE PROPOSTE DEI RADICALI

di Michele Russomanno
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POTENZA - I Radicali Lucani ieri, in un incontro con i giornalisti, hanno illustrato la posizione del partito in merito alla riforma della statuto regionale con specifico riferimento alle proposte che riguardano la forma di Governo, la riforma elettorale, il ventilato aumento dei consiglieri regionali, gli strumenti di democrazia diretta. I Radicali Lucani lamentano un solo apparente coinvolgimento dell'opinione pubblica di Basilicata su questo importante capitolo di rinnovamento, in senso federale, della Regione e dello Stato che - ha sottolineato Maurizio Bolognetti (segretario regionale del partito) - non ascolta voci che si discostino dal solito gruppo di elite e di corporazioni. "Più volte negli ultimi mesi - ha proseguito - abbiamo invitato la Commissione per lo Statuto, presieduta da Agatino Mancusi, ad ascoltarci ed a confrontarsi con noi, anche pubblicamente, i merito alle riforme, ricevendo in cambio noncuranza; interveniamo perciò, a ridosso dell'imminente convocazione della stessa commissione (fissata per il prossimo 6 ottobre), per richiamare l'attenzione su alcuni punti focali della revisione dello Statuto: diciamo no all'elezione indiretta del Presidente della Regione, no alla possibilità di defenestrare, in corso di legislatura, un Governatore eletto dal popolo, no al sistema elettorale proporzionale, no, infine, all'aumento di dieci unità dei consiglieri regionali".

Sono queste le innovazioni dello Statuto regionale sulle quali Bolognetti e i radicali sono pronti a dare battaglia, con ogni mezzo, chiamando a raccolta l'opinione pubblica lucana bisognosa di stabilità e di giustizia sociale soprattutto in questo particolare momento congiunturale. Una frecciata in appendice di conferenza (che ha visto pure gli interventi di Mario Colella, Presidente dei Radicali Lucani, Maria Antonietta Ciminelli, componente della Direzione lucana del partito) è stata riservata da Bolognetti all'assessore regionale Collazzo e a quanti fanno "della demagogia palesando, ad esempio, l'intenzione di devolvere in beneficenza il ricavato dell'ultimo aumento di stipendio auto assegnatosi dai consiglieri regionali."

5 ottobre 2003
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