Il Senato ha definitivamente convertito in legge il decreto recante
disposizioni urgenti per la raccolta, lo smaltimento e lo stoccaggio,
in condizioni di massima sicurezza, dei rifiuti radioattivi con 139 sì e
89 no. A favore hanno votato i gruppi della maggioranza e quello delle
autonomie, contrari Ulivo e Rifondazione Comunista.
Il decreto prevede che il Presidente del Consiglio nomina un commissario
straordinario e viene istituita una commissione tecnico-scientifica di
19 esperti, compresi quelli indicati dalle Regioni.
Il sito unico nazionale sarà individuato entro un anno dal commissario
straordinario, sentita una commissione tecnico-scientifica previa intesa
con la conferenza Stato-Regioni.
La valutazione di impatto ambientale “di tutti gli impianti destinati
allo stoccaggio o all’eliminazione definitiva dei residui radioattivi
o del combustibile nucleare irradiato” è indispensabile
prima di realizzare un deposito di scorie radioattive come quello che
il Governo aveva deciso di realizzare a Scanzano. Lo ha detto il Commissario
Europeo Loyola de Palacio, rispondendo a un’interrogazione del
capogruppo dei Radicali al Parlamento europeo, Maurizio Turco. La componente
della Commissione – secondo quanto reso noto da Turco e dal Segretario
dei Radicali Lucani, Maurizio Bolognetti – ha evidenziato inoltre
la necessità dell’informazione del pubblico, che deve disporre
tempestivamente di una effettiva opportunità di esprimere in termini
congrui il proprio parere prima della concessione dell’autorizzazione.
La valutazione – ha aggiunto de Palacio – “deve riguardare
gli impatti sugli esseri umani, la fauna e la flora, il suolo, l’acqua,
il clima e il paesaggio, i beni materiali e il patrimonio culturale,
nonché le interrelazioni tra tali fattori. Occorre prendere in
considerazione anche le eventuali alternative e le misure di attenuazione:
tra gli impatti da valutare – ha concluso de Palacio – sono
compresi anche gli effetti delle radiazioni”.
Secondo il senatore dell’Ulivo, Gianpaolo d’Andrea, come
ha sostenuto nel corso del suo intervento a Palazzo Madama, “il
noto ricercatore americano James Kenneth Mitchell, membro dell’accademia
delle scienze, in questi giorni di grande dibattito che ha coinvolto
anche sedi internazionali attraverso le autostrade informatiche, ha scritto,
lasciando un messaggio, nel sito basilicatanet.it quanto segue: ‘procedere
con lo sviluppo del sito prima di realizzare uno studio profondo e dettagliato
della stratigrafia, dell’idrologia, delle proprietà dei
materiali, delle interazioni a lungo termine e del comportamento del
sistema rifiuto-terreno è del tutto privo di buon senso’.
D’Andrea aggiunge: “noi abbiamo condiviso questo giudizio,
tant’è che, quando il Consiglio dei Ministri ha approvato
il maxi-emendamento da proporre alla Camera, io stesso ho potuto dichiarare
che finalmente il buon senso, che non sembrava soggiornare dalle parti
di Palazzo Chigi, tornava a frequentare anche quelle stanze”.
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