"La decisione del Governo di fare della Basilicata la pattumiera
nucleare d'Italia è del tutto singolare. Mentre l'UE investe soldi
per lo sviluppo
agrituristico della Regione, lo Stato li investe per distruggere quel
tipo di sviluppo.
Non v'è dubbio che il problema delle scorie radioattive è
problema serio, non a caso era una delle ragioni, insieme alla sicurezza
degli impianti e alla mancanza di un piano energetico nazionale, che ci
portarono a promuovere un referendum con il quale bloccammo lo sviluppo
del nucleare *
> all'italiana. Sul nucleare non si scherza non a caso c'è una
direttiva europea (89/618/Eurotam del Consiglio, del 27 novembre 1989)
concernente
l'informazione della popolazione sui provvedimenti di protezione sanitaria
applicabili e sul comportamento da adottare in caso di emergenza radioattiva.
Questa direttiva è stata recepita nel diritto italiano dal capo
X ("Emergenza nucleare") del decreto legge n. 230 del 17 marzo
1995. L'attuazione delle norme generali riguardanti l'informazione preventiva
della popolazione è subordinata all'adozione di due decreti del
ministro
della Sanità (come previsto dagli articoli 133 e 134 del decreto
legge n. 230 del 17 marzo 1995). Il primo dei due decreti mira a istituire
una commissione permanente per l'informazione con il compito di predisporre
le informazioni preventive e indicare le vie di comunicazione idonee alla
loro diffusione; il secondo individua le autorità e gli enti che
provedono alla diffusione delle informazioni preventive. Per quanto riguarda
il caso specifico del quadro normativo per la pianificazione di emergenza
applicabile alle operazioni di trasporto di materiale radioattivo, lo
stesso decreto legge prevede, all'articolo 125, che i casi e le modalità
di applicazione dei piani di emergenza vengano stabiliti con decreto.
Per farla breve devono essere ancora adottati i decreti di applicazione.
Insomma non sono ancora disciplinate le misure relative alle operazioni
di trasporto di materiale radioattivo. Di sicuro c'è il tempo di
adottare i decreti necessari per trasportare l'immondizia nucleare in
Basilicata ma sempre all'italiana, senza
progetti, senza studi sui costi e i benefici delle scelte. Inoltre lunedi'
depositeremo una interrogazione urgente alla Commissione europea per chiedere
quali iniziative intenda prendere nei confronti della Repubblica Italiana
per non avere ancora adottato i decreti sulla
sicurezza nucleare e perché rispetti i progetti di sviluppo finanziati
in Basilicata dall'UE e approvati * dal Governo italiano. Insomma siamo
di fronte ad un altro capitolo della serie 'facciamoci riconoscere'."
|