Coro di no dalla sinistra e dai radicali L'opposizione fa quadrato e Pannella attacca: referendum |
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di Redazione
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Roma. Le reazioni dell'opposizione all'annuncio del vicepremier Gianfranco
Fini del giro di vite sulla droga, non si sono fatte attendere. «Da
Fini abbiamo la solita visione poliziesca e repressiva del contrasto alla
droga», è stato il commento della responsabile Politiche
sociali della Margherita, di Rosy Bindi. «Non è questo il
modo - ha aggiunto - di combattere il problema. Occorre invece puntare
sulla educazione, sulla prevenzione e sulla rete dei servizi». Di «ricette dannosissime» ha parlato invcece Luana Zanella, deputata Verde. «Le proposte di modifica alla legge sulla droga, annunciate nuovamente dal vicepremier, sono un vero e proprio manifesto ideologico che affronta il problema delle tossicodipendenze solo con una logica fortemente punitiva». E il deputato di Rifondazione comunista Giuliano Pisapia: «Un disegno di legge che intende punire, anche con il carcere, il consumatore di sostanze stupefacenti». Ma così «non solo non si risolverà il problema, ma anzi lo si aggraverà». Inoltre, per Pisapia «equiparare le cosiddette droghe pesanti con le leggere contrasta con tutta la letteratura scientifica e soprattutto con l'esperienza di chi quotidianamente si occupa di problematiche collegate alla tossicodipendenza». Critico nei confronti del vicepremier anche Maurizio Bolognetti, membro del comitato nazionale dei Radicali Italiani. «Fini ha annunciato la soluzione finale: si va alla guerra e non si fanno prigionieri - ha sottolineato - un'orgia repressiva che avrà come unico effetto di mandare nelle patrie galere centinaia o migliaia di consumatori di droghe leggere e pesanti». Gloria Buffo dei Ds definisce «un disastro» la proposta Fini.
«A questo governo non interessa ridurre i morti per droga, i detenuti,
i malati, i margini d'azione dell'illegalità ma solo poter dire
"se ti spinelli" ti spedisco in galera o in comunità».
«Se avesse un senso quello che sostiene il sottosegretario Mantovano,
e cioè che se non esistono droghe buone e droghe cattive, perchè
si permette la vendita dell'alcool e delle sigarette, che uccidono a differenza
di hascish e marijuana? La verità - ha aggiunto l'esponente dei
Ds - è che il proibizionismo serve a Fini e alla destra per raccogliere
consenso tra i benpensanti, non certo per fare una politica davvero efficace».
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23 settembre 2003 | ||
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