PER IL SEGRETARIO DEI RADICALI LUCANI, MAURIZIO BOLOGNETTI
"BISOGNA DIRE NO ALL'AUMENTO DEI CONSIGLIERI DA 30 A 40" |
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di Redazione
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POTENZA - Il segretario dei Radicali Lucani, Maurizio Bolognetti, in una dichiarazione, riferendosi alla "ipotesi di riforma del sistema di Governo e della legge elettorale da parte della Commissione per la Riforma dello Statuto" della Regione Basilicata, ha detto che "questo tentativo di restaurazione neoproporzionalista andrebbe a violare apertamente la volontà del popolo italiano, chiaramente manifestatasi nel voto referendario del 1993". Secondo Bolognetti "il peggioramento del Tatarellum andrebbe a rafforzare il dominio sulle istituzioni da parte dei partiti. La debolezza del Consiglio nei confronti della Giunta nasce proprio dalla polverizzazione del Consiglio stesso. La debolezza dei Consiglieri è, inoltre ulteriormente aggravata da quella che oggi è la realtà partito in Italia. Ma una riforma dello strumento e della forma partito, si può ottenere solo attraverso una modifica della legge elettorale in senso maggioritario uninominale. Sarebbe, inoltre, opportuno prevedere una robusta dose di democrazia diretta, referendum propositivi e abrogativi e, soprattutto, la facilità di accesso ad essi. Infatti, prevedere la possibilità di adire ad un referendum abrogativo, ma porre un tetto troppo alto per quanto riguarda il numero di firme, equivarrebbe di fatto a negare la possibilità di utilizzo di questo democratico strumento. Per quanto riguarda,poi, la possibilità di portare il numero dei consiglieri dagli attuali 30 a 40, credo che anche in questo caso siamo ai limiti dell'indecenza. Attualmente- ha concluso Bolognetti- abbiamo un consigliere regionale ogni 19 mila abitanti, credo che questo rapporto sia più che adeguato a soddisfare le esigenze di rappresentanza, non dei partiti, ma della popolazione lucana in seno al Consiglio. E poi, vista la drammatica situazione economica e occupazionale, gravare la collettività degli ulteriori costi, dovuti ad un aumento dei consiglieri, è davvero inaccettabile". |
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7 ottobre 2003 | ||
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