“IL DECRETO SI PUO’ FERMARE CON LA RAGIONE DELLA POLITICA”

di Gianni Sileo
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POTENZA – Da quattro giorni Maurizio Bolognetti non si nutre più. Il Segretario dei Radicali Lucani ha deciso di condurre la sua protesta contro il decreto legge, che individua Scanzano Jonico come sito unico nazionale per la raccolta delle scorie nucleari, alla maniera dei radicali, nel modo più duro: lo sciopero della fame. A lui si uniranno altri 50 cittadini del Metapontino “che – secondo quanto annunciato ieri mattina dallo stesso Bolognetti in una conferenza stampa – hanno già fornito l’adesione per uno sciopero di 24-48 ore. Insieme a loro, si affiancherà nella lotta nonviolenta anche l’intero direttivo regionale dei radicali. Nella protesta di Bolognetti, registrata e mandata in onda da Radio Radicale, ci sono le battaglie per la legalità “il decreto è stato calato dall’alto, in maniera incostituzionale” e per la conoscenza per deliberare “i cittadini devono conoscere e sapere”.

Il mix di parole che Bolognetti articola contempla sì la protesta, “non quella articolata con i blocchi stradali, che rappresentano una iniziativa incivile e di lotta violenta”, ma quella della strada politica, “fatta di discussioni e ragionamenti”. Il suo appello è rivolto in maniera particolare al Presidente della Giunta regionale di Basilicata, Filippo Bubbico, al parlamentare Gianfranco Blasi, ai Presidenti delle Province di Potenza e Matera, Vito Santarsiero e Giovanni Carelli, e a tutti i comuni della Basilicata: “diciamo stop ai blocchi stradali”. Poi Bolognetti si rivolge alla Commissione di Vigilanza della Rai, dicendo che è necessario che le trasmissioni televisive quelle più quotate, si occupino del caso “Scorie Nucleari”. “In tutto questo sarebbe anche opportuno aprire un dibattito generale sul problema dei rifiuti, che riguarda tutta l’Italia, dalla Valle d’Aosta alla Sicilia”. Il numero telefonico che raccoglie le adesioni allo sciopero della fame, fornito dallo stesso Bolognetti, è: 0973859320.

26 novembre 2003
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