IL CASO SOLLEVATO DAL CONSIGLIERE MELFI, MENTRE I RADICALI CRITICANO LA COMMISSIONE DIGILIO

IL "MISTERO" DELL'ORO NERO

LE ESTRAZIONI DI PETROLIO AUMENTANO, MA LE ESPORTAZIONI DIMINUISCONO

di Nino Grasso
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POTENZA - Il dato più eclatante, e per certi versi incomprensibile, tra quelli forniti in questi giorni dall'Istat è quello riferito al calo delle esportazioni petrolifere. Passi per il settore automobilistico, dovuto alla crisi della Fiat. Passi per il comparto agricolo, flagellato dalle avversità atmosferiche. Ma il petrolio no. Il calo del 12,5 per cento nelle esportazioni dell'oro nero è veramente inspiegabile. E' il capogruppo regionale dell'UDC, Antonio Melfi, lo ha messo ironicamente in evidenza. Perché - come egli dice - "nonostante l'aumento delle estrazioni, malgrado i disagi arrecati alle popolazioni e pur in presenza di un nuovo oleodotto, non si capisce cosa ne facciano del petrolio estratto se non lo esportiamo". E ancora: "Cosa ne ricaviamo - dice Melfi - se rimane, come il classico risparmio dei nostri nonni, sotto il mattone o ben cucito nel materasso: forse lo adoperiamo per sporcare l'aria, per distruggere le strde già fatiscenti, per oliare l'asfalto e mettere in pericolo la vita di Tanti."

Sempre in tema di petrolio, il segretario dei Radicali Lucani, Maurizio Bolognetti, ha tenuto a ricordare che in questo momento il vero problema è rappresentato soprattutto dalle autobotti che trasportano l'oro nero. Autobotti che circolano su strade a volte non degne di essere definite nemmeno carovaniere. Il problema , evidentemente, dice Bolognetti, è a monte: non si sarebbe mai dovuto autorizzare il trasporto di greggio attraverso le autobotti, ma vincolare l'estrazione al completamento degli oleodotti. "Come sempre, anche in questo caso, ad iniziare dai pessimi verdi, che fanno pur sempre parte dell'attuale maggioranza, non si è visto al di là del proprio naso. Si è badato ad accontentare i proprietari delle autobotti, anziché salvaguardare gli interessi della collettività. Per qunto riguarda, poi, la commissione d'inchiesta, presieduta dal consigliere Digilio, francamente, riesce difficile pensare che due suoi componenti /Digilio e mollica) si siano accorti del problema della Sp 16 solo all'indomani delle legittime rimostranze del sindaco di Abriola, a cui va - conclude Bolognetti - tutta la nostra solidarietà.

19 settembre 2003
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