AQL, PRIMA LE POLTRONE POI LE NECESSITA’ DEI LUCANI

di Maurizio Bolognetti
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Francamente, non riesco proprio a condividere gli entusiasmi del Presidentissimo del AQL, Santochirico.

Dopo la conferenza stampa, convocata dal Presidente, è opportuno ricordare, ancora una volta, a noi stessi e ai cittadini di questa regione, che la nascita di AQL è stata fortemente segnata dalla necessità di “sistemare” alcuni burocrati di partito rimasti per svariate ragioni al palo nelle ultime tornate elettorali. E’ il caso del Presidentissimo, frustrato nella sua aspirazione di correre allo scranno più alto del Comune di Matera, ma è anche il caso del popolare Mastropierro, non ricandidato alla carica di sindaco in quel Latronico. Insomma, il battesimo di AQL avviene all’insegna delle solite e mai troppo criticate logiche partitocratrico/spartitorie, nell’intento di accontentare i vari gruppi “etnici” che compongono l’attuale maggioranza regionale. Maggioranza sempre pronta a scannarsi su tutto, ma attenta ad assegnare a ciascun gruppo di potere poltronissime, poltrone e poltroncine.

Le sopra citate spartizioni, naturalmente, comportano costi di varia natura per la nostra comunità.

Può capitare, ad esempio, di vedere i responsabili di AQL circolare in lussuose Mercedes, ricevuti dai sindaci di molti comuni, manco fossero capi di Stato di una qualche superpotenza interplanetaria.

Può capitare, che l’AQL diventi e venga gestito come un buon trampolino di lancio per costruire fortune elettorali. Naturalmente, molti di voi potrebbero dirmi: “di cosa di meravigli?” Non sono meravigliato infatti; anzi, sono piuttosto affascinato, il fascino che può provare uno scienziato che osservi un organismo che moltiplica i suoi tentacoli per poter meglio stritolare le sue vittime.

Solo che le vittime di questo sistema sono gli abitanti di questa Regione.

La superficialità, i disservizi, la mancanza di conoscenza della rete idrica, il passaggio di consegne avvenuto senza che AQL fosse realmente in grado di rispondere alle esigenze di manutenzione ordinaria e straordinaria, sono frutto delle sopra citate logiche. Prima si è costruita la scatola e strada facendo si sta cercando di metterla in condizione di funzionare. Prima gli interessi spartitori e poltronieri, poi le necessità della popolazione lucana. Per quello che abbiamo visto, il passaggio di consegne dai comuni ad AQL si è consumato in una situazione di caos totale, che, lo ribadiamo, ha determinato evidenti disservizi in moltissimi comuni. Un esempio per tutti il comune di Latronico, patria del venerabile Franco Mastropierro da Agromonte. In quel di Latronico, comune che ha aspirazioni turistico-termali, sono stato testimone oculare di oltre un mese, che dal punto di vista dell’erogazione dell’acqua, potremmo definire un’autentica Caporetto, sia per l’amministrazione, sia per AQL, ma soprattutto per i cittadini di Latronico. Il danno di immagine è stato incalcolabile: nordici turisti si sono ritrovati, senza essere avvertiti, a non poter disporre dell’acqua; l’intero paese ha dovuto sopportare un’erogazione a singhiozzo per l’intero mese di agosto.

Ma volendo continuare, potremmo parlare di quanto avvenuto a Marsiconuovo e in alcune zone della Val d’Agri, in relazione a nuove richieste di allacciamento.

In una riunione avuta nella giornata di sabato con alcuni esponenti di Radicali Lucani della Val d’Agri, tra cui il Presidente Mario Colella, mi sono state riferite situazioni che, per usare un eufemismo, potremmo definire incresciose. La dott.Vania Perasole ha ricevuto una richiesta di € 1570 per lavori di allacciamento che comportavano due metri di scavi, richiesta scesa a 1150 €, dopo lunghissime e snervanti trattative. Sempre a Marsiconuovo, un altro cittadino per dieci metri di scavi, necessari all’allacciamento, avrebbe ricevuto una richiesta di € 4500, manco avesse richiesto l’allacciamento all’oleodotto dell’AGIP.

Sempre in quel di Latronico, nella settimana appena trascorsa, i cittadini hanno ricevuto l’invito a non bere l’acqua del rubinetto, perché momentaneamente non potabile a causa di problemi connessi al depuratore.

E questo per non parlare dei disservizi sofferti dal Capoluogo e da un’infinità di altri comuni lucani.

Concludendo, suggerirei al Presidente Santochirico e al suo staff, di raffreddare gli entusiasmi e di lavorare a fondo per migliorare i servizi resi da AQL.

La festa è finita: è arrivato il momento di pedalare.

14 ottobre 2003
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