QUALI LIBERALI? QUALI SOCIALISTI?QUALE LAICITA, QUALE INDIVIDUO? |
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di Maurizio
Bolognetti
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Vincenzo Taddei ha dato per lennesima volta prova della sua inconsistenza politica: la personificazione del centrismo. Un Taddei trafelato ha battezzato, con due ore di ritardo, il congresso provinciale di Forza Italia, non rendendosi conto che, in realtà, San Valentino era già terminato da svariate ore. Nel suo intervento Taddei ci ha rifilato una romantica e sdolcinata dichiarazione damore. In certi momenti un autentico atto di sottomissione appena, appena velato da un mezzo atto di contrizione. Forza Italia di Basilicata è con Berlusconi, sia chiaro, scandisce Taddei con occhi languidi e lucidi. Ad un tratto lo guardo e lo trovo completamente rapito, quasi in estasi. Cattolici liberali, socialisti, Taddei fa lappello delle anime di Forza Italia. Avrei voluto dirgli subito, che in realtà stava chiamando degli assenti, che di liberale e socialista in Forza Italia cè rimasto davvero poco, in termini diniziativa politica. Quanto al cattolicesimo liberale, poi, anche alla luce della legge sulla procreazione assistita e la libertà di ricerca, recentemente votata dal parlamento, ve ne è davvero scarsa traccia. I frombolieri e gli armigeri di un cattolicesimo clericale, più
che liberale, avanzano e con essi avanza la sacralizzazione dellembrione.
La prossima puntata potrebbe essere un ritorno allanno zero, anche
sul fronte delle droghe. Nel frattempo, il Parlamento ha di già
impedito, con una decisione per certi aspetti bipartizan, la riduzione
dei tempi dattesa per ottenere il divorzio. Tornando a Taddei, sono
mesi che cerco di decifrare, anche con laiuto di specialisti del
settore, le sue dichiarazioni, ad iniziare da quelle sulla riforma dello
Statuto regionale. Certo, i suoi commenti non sono scritti con la macchina
Enigma, ma sono intrisi di un linguaggio politichese duro
a morire, fatto per dire niente e il contrario di niente. |
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16 febbraio 2004 | ||
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