NON SI DEVE ESSERE PER FORZA CROCIATI CONTRO LEOLICO |
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di Gianfranco
De Leo
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Non mi è chiaro cosa intende provare Bolognetti divulgando il contenuto di una lettera che ho inviato mesi addietro allAmministratore della Fri-El Spa, società appartenente allAnev(Associazione Nazionale Energia del Vento). Con la quale associazione, Legambiente intrattiene frequenti rapporti dovuti al Protocollo dintesa sottoscritto nel 2002 per la promozione delleolico di qualità in Italia. Niente di nuovo sotto al sole. Non è la prima volta(infatti sono anni) che intratteniamo anche in regione rapporti con le società che si occupano di eolico. Così come con tutte quelle aziende che, grazie a intese raggiunte con Legambiente, si stanno impegnando nei diversi settori delleconomia a produrre pulito. A parte la legittimità nel divulgare una lettera privata responsabilità di cui Bolognetti dovrà dar conto che, evidentemente, fa parte della sfera dei rapporti che Legambiente intrattiene liberamente con chi ritiene, ciò che è riprovevole e francamente spiace è laffanno con cui Bolognetti vorrebbe dimostrare che Legambiente ha costituito una lobby(in America le lobby sono segno tangibile di democrazia) con la FRi-El. Oltre al fatto di esercitare un disgustoso e calunnioso tentativo di colpevolizzare la mia associazione, solo per il fatto di essere apertamente sostenitrice delleolico anche in Basilicata. Cosa, ripeto, che abbiamo sempre fatto alla luce del sole. E che riteniamo vada ancora fatto, a fianco delle società e degli operatori, affinché ci sia veramente sviluppo pulito e di qualità anche in Basilicata(altro che palificare lAppennino lucano). Ci meraviglia(ma forse, non lo conosciamo abbastanza) che Bolognetti si scagli con tanta velenosità contro di me e contro Legambiente. Forse che Legambiente non ha il diritto di sostenere le fonti rinnovabili, e quindi leolico, soprattutto favorendone lapplicazione (tra laltro regolamentata e in armonia con il territorio) in Basilicata? O il libertario e liberale Bolognetti, disprezzando ogni fondamentale regola di democrazia, nega a Legambiente il sacrosanto esercizio di organizzare sul territorio quelle condizioni favorevoli alleolico, anche insieme alle società che lo realizzano e coinvolgendo le comunità che ne ospitano gli impianti? O bisogna per forza essere come vorrebbe Bolognetti: crociati contro le mostruosità delleolico, ciechi avversari del nemico invasore? Salvo poi dirsi favorevoli allenergia pulita(si!) Se Bolognetti fosse stato più rispettoso delle prerogative altrui e meno litigioso saremmo riusciti ad interloquire su diversi punti. Anche restando di opinioni opposte. In fondo noi che abbiamo fondato il Kioto Club e con il WWF e Geenpeace abbiamo creato a livello nazionale lOsservatorio sulle Energie rinnovabili ci battiamo per un mondo più pulito, per le fonti rinnovabili, tra cui leolico, e per un contratto mondiale dellenergia che riduca sprechi, anche a partire dai territori locali, e si batta per la riduzione dei cambiamenti climatici, fonte di impoverimento dei paesi sottosviluppati. Cosa invece faccia Bolognetti, lo abbiamo capito: affidare alloffesa e alloltraggio degli altri le sue anacronistiche campagne contro i mulini a vento. Rendendo un bel servizio alla lobby del petrolio, del carbone e del nucleare, ancora forte in Italia. |
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10 febbraio 2004 | ||
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