STORIA DI UNA COLLABORAZIONE E DI UNA SPONSORIZZAZIONE LA JOINT VENTURE FRI-EL/LEGAMBIENTE

di Redazione
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“Gentile ingegnere”, così esordiva il 7 gennaio 2003 l’allora Presidente regionale di Legambiente Gianfranco De Leo rivolgendosi a Giuseppe Vetere, amministratore delegato della FRI-EL SPA, società che, come è noto, si occupa di impianti eolici.
Nella lunga missiva, il Presidente De Leo non manca di ricordare al responsabile della FRI-EL quanto fatto e quanto potrebbe fare Legambiente per sostenere gli innumerevoli progetti finalizzati all’installazione di centrali eoliche in Basilicata.
Nella sopra citata missiva, così si esprime il Presidente De Leo: “Per questo, siamo propensi a rafforzare la nostra interazione e le dovute sinergie con quelle imprese presenti in Basilicata con progetti o con insediamenti già realizzati o in corso d’opera, per conseguire progressivamente risultati positivi ai diversi livelli e per i diversi interessi e rendere, così, efficace il lavoro per l’affermazione dell’eolico nella nostra regione.”
E ancora: “Crediamo, quindi, che la Sua azienda possa trovare interesse a stabilire con Legambiente un rapporto di collaborazione, all’interno di un percorso condiviso da un programma di attività.

Il principale obiettivo del programma, per l’anno 2003, che Le proponiamo è quello di creare migliori condizioni per l’applicazione delle tecnologie eoliche (wind farm e mini eolico) in Basilicata, al fine di aumentare la produzione di energia da fonte rinnovabile; allargare il consenso delle comunità locali verso questo tipo di energia; favorire la partecipazione e la conoscenza dei cittadini; rendere le popolazioni maggiormente consapevoli dei benefici sia ambientali, locali e globali, e sia economici e territoriali.”

Nel prosieguo della missiva, il Presidente De Leo spiega al responsabile della FRI-EL, quanto possa essere utile l’azione di lobbyng di Legambiente presso Regioni ed Enti locali. L’importanza di una azione svolta dalla stessa per coinvolgere il mondo produttivo, le organizzazioni professionali, gli istituti e gli enti scientifici della regione. L’utilità della forza comunicativa di Legambiente messa al servizio dei progetti di centrali eoliche. Al punto C della missiva, così si esprime il De Leo: “rapporti stabili e durevoli con le comunità locali costruiti intorno alle loro esigenze di sviluppo, avviando un processo comunicazionale sistematico orientato ad ottenere fiducia sociale e, nel caso, massima riduzione della percezione del rischio.”

Ad un certo punto, poi, il Presidente De Leo si lascia andare a considerazioni che io trovo inquietanti e sinistre: “I primi due punti, gentile Ing. Vetere, potranno integrarsi con un ampio programma di azioni mirate, contenute nel Piano di comunicazione (vedi allegato) rivolto a territori e comunità locali interessate a impianti eolici, indispensabile per orientare i cittadini verso scelte sempre più di qualità ed efficienza in campo energetico.”

La missiva si conclude con la richiesta di un contributo di 57mila euro(iva esclusa), ma anche in questo caso credo sia utile lasciare la parola al De Leo: “I costi complessivi per la promozione, gestione e realizzazione sia del Piano di comunicazione integrata che delle attività di accompagnamento e facilitazione delle iniziative imprenditoriali sul territorio, sono di Euro 57.000,00 (oltre IVA).

Nell’auspicare il suo favore per l’avvio di una proficua collaborazione con Legambiente, sulla base di quanto da noi proposto, Le invio i migliori saluti.”

Evidentemente, non c’è niente di male nella richiesta che il De Leo ha inviato al responsabile della FRI-EL, ma, come sempre, sarebbe importante mettere i cittadini in condizione di conoscere le lobby, e quella tra FRI-EL e Legambiente, dal punto di vista tecnico, è sicuramente una lobby, tra l’altro con un fortissimo potere in termini di comunicazione.

Sono dunque certo che il Presidente De Leo, che con tanta passione e coinvolgimento sostiene la palificazione dell’appennino lucano, non me ne vorrà per aver scelto di divulgare un importante documento.

Per usare le parole del Presidente, “il processo comunicazionale” è anche questo.

10 febbraio 2004
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