BOLOGNETTI (RADICALI): IL CASO DURSO UNA STORIA DI ORDINARIA INGIUSTIZIA |
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di Redazione
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Il segretario dei Radicali lucani, Maurizio Bolognetti, commenta la vicenda di Gianfranco DUrso, commerciante di Padula, accusato da un pentito di spaccio di droga e riconosciuto innocente dopo quasi tre anni e un lungo periodo trascorso in carcere. Mille giorni di galera, anzi mille e settantaquattro. Tre anni della vita di un uomo afferma Bolognetti - rubati da un meccanismo infernale, da una miscela fatale. Una vita distrutta dal pentito dire, da un PM che decide di vestire i panni dellinquisitore, da giudici per le indagini preliminari che supinamente assecondano un agire nel quale intravediamo una volontà persecutoria, un inspiegabile accanimento. Questa storia sostiene lesponente dei Radicali ci fa venire voglia di urlare che in questo Paese siamo tutti in libertà provvisoria, che la presunzione dinnocenza è un optional. Dopo aver letto questa allucinante vicenda, verrebbe proprio voglia di indire uno sciopero per chiedere la separazione delle carriere, per chiedere lintroduzione di una reale forma di responsabilità civile per i magistrati. Nella vicenda DUrso continua Bolognetti - cè un atteggiamento doloso che andrebbe perseguito, ma, ahimè, già sappiamo che non andrà così. I magistrati che fecero scempio della vita di Enzo Tortora, del resto, hanno fatto tutti carriera, pur avendo scritto una delle pagine più vergognose della storia giudiziaria di questo Paese. |
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9 febbraio2004 | ||
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