In
occasione del raduno de’ E’ Racoz ricordata l'origine del legame con
la Patrona La
Madonna del Fuoco e i seminari La
devozione dei cervesi risale al XVII secolo Il centro di cultura romagnolo E’ Racoz ha proposto il 2 febbraio all'Hotel della Città il tradizionale raduno sul tema “ La Madonna del Fuoco protettrice di Forlì e patrona dei salinari”. Ospiti della serata il vescovo di Forlì-Bertinoro, monsignor Lino Pizzi, il parroco della Cattedrale, monsignor Livio Lombardi, il presidente dell'associazione “Civiltà salinara di Cervia”, Oscar Turroni, lo storico Renato Lombardi, l'assessore alla cultura di Cervia, Alberto Donati. Dopo l'introduzione di Gabriele Zelli, consigliere de’ E’ Racoz e assessore comunale di Forlì, ha portato il saluto e minestar Marino Monti. ‹‹In una società come la nostra - ha detto - sempre in fibrillazione, sentiamo la necessità di recuperare i valori della nostra tradizione e il significato del legame con la nostra Patrona››. Sono intervenuti ppi il Vescovo e il parroco della Cattedrale. ‹‹C’è sempre da imparare in una serata come questa - ha affermato monsignor Pizzi - sia sulla storia della Patrona sia sui salinari››. La Madonna del Fuoco, ha continuato Monsignor Lombardi, ‹‹diventa questa sera occasione di socializzazione e motivo di rapporto tra le persone››. Dopo il saluto dell'assessore alla cultura di Cervia, che ha messo in evidenza che la civiltà salinara è il cuore dell'indentità cervese, è stato proiettato il documentario realizzato da Alessandro Sangiorgi “ Camillone: il sale dolce di Cervia”. Lo storico Lombardi ha raccontato le vicende di Cervia, città costruita in funzione della produzione del sale e dove sono state in funzione fino al 149 saline. Ha poi spiegato come veniva festeggiata a Cervia la Madonna del Fuoco, il 4 febbraio e anche nella domenica di Pentecoste, quando si svolgevano fuochi artificiali, regate e corse di cavalli berberi. Infine Oscar Tuttoni ha presentato le iniziative del gruppo culturale “Civiltà salianra” che propone visite guidate, attività didattiche nelle scuole, e l’esperienze di diventare “salinaro per un giorno”. Al termine Marino Monti ha fatto omaggio agli ospiti di una medaglia realizzata dall'artista Angelo Ranzi e del libro di Sauro Rocchi “Album: cento vendute da casa nostra” mentre i seminari hanno offerto un sacchetto di sale dolce della salina Camillone e il calendario 2009 “Alla scoperta dell'oro bianco”. I salinari hanno partecipato con il loro gonfalone alle celebrazioni del 4 febbraio a Forlì, a conferma del legame che la Madonna del Fuoco, che risale probabilmente al forlivese monsignor Francesco Maria Bellini, vescovo di Cervia dal 1635 al 1644. Giovanni Amati ( da “Il Momento”) |