Racoz a DOVADOLA tra Storia, Castelli ed antiche Botteghe in compagnia del Sindaco Gabriele Zelli e dell'artista liutaio Foscolo Lombardi |
Sabato
scorso, 8 giugno, il Centro di Cultura Romagnola E’ Racoz, guidato da
e’ minestar Marino Monti e da e’ segretêri Alvaro Lucchi, ha fatto
una trasferta a Dovadola. A metà mattinata un folto gruppo di soci è
stato ricevuto in Piazza Cesare Battisti dal sindaco Gabriele Zelli che,
da brillante padrone di casa, ha accompagnato i “racozziani” nella
visita all’antico borgo. La prima meta è stata la “bottega” del
liutaio, l’eclettico artista dovadolese Luigi Foscolo Lombardi, Tra i
fondatori, nel 1993, ed attuale Presidente dell’Archeoclub di Dovadola,
nominato nel 2009 Ispettore onorario per la tutela
dei Beni monumentali e degli oggetti di antichità e d’arte per
il Comune di Dovadola. Ma l’attività di Foscolo non si limita alla
costruzione e riparazione di strumenti musicali, la sua genialità
spazia dalla falegnameria alla scultura, al conio di medaglie, tra
queste, per citarne una, quella dell’Accademia romana
“Pietro Gianpaoli” per la Biblioteca Vaticana. Scendendo
quindi il breve viottolo, dal medioevale arco sulla piazza, si è giunti
al piccolo spiazzo che si apre davanti alla bottega, colmo di opere
dell’artista, compiute ed incompiute, sculture in pietra, sasso,
legno, vari oggetti, attrezzi, “arnesi” “cose” dalle quali
traspaiono immediatamente la personalità di Foscolo, la sua anima.
Siamo entrati quindi, con grande meraviglia, nel laboratorio. Il tempo
qui si è fermato, non troviamo telefonini, computer, tablet, ipad, ma
solo legno, scalpelli, sgorbie, pialletti, raspe, forme, sagome, colle,
parti di strumenti in via di realizzazione, manici, costole, dorsi,
ricci, tastiere, ponticelli, piani armonici, fondi, violini e
contrabbassi, gli stessi strumenti ultimati. Ma la cosa più
entusiasmante è stata la conversazione condotta dallo stesso Foscolo,
lungo la quale ha ricordato le sue origini, l’eredità del padre, la
sua formazione, la sensibilità, l’attenzione, l’amore che deve
sempre accompagnare l’artigiano nelle sue scelte, nelle scelte dei
materiali, nel suo lavoro. Poi, momento davvero magico che ha concluso
la visita, quando il liutaio ha fatto sentire il suono di un
contrabbasso, pizzicando sulle sue corde frammenti di “Summetime” e
di “Habanera”. Il
gruppo, transitando sotto l’antica porta urbica sormontata dalla torre
dell’orologio e percorrendo la breve erta che segue, ha raggiunto
l’Oratorio di Sant’Antonio e San Gennaro. Qui il sindaco ha potuto
illustrare l’interessante sito collocato all’ombra dell’imponente
Rocca, nella parte più antica di
Dovadola, la cosidetta Murata. Di probabile origine medioevale ma
modificato in forme barocche nel XVII secolo, l’Oratorio fu
decorato con magnifici stucchi e
pregevoli opere del pittore forlivese Giacomo Zampa (1731-1808). Zelli
ha pure tratteggiato la figura di Sant’Antonio e l’importante
rapporto tra il religioso, Dovadola
e la stessa Forlì. Il
gruppo quindi si è diretto verso l’antica Rocca, oggetto di recenti
ed importanti restauri; con il suo imponente torrione alto 30 metri,
vigila ancora sull’abitato. Il castello di cui faceva parte fu
costruito tra l’VIII e IX secolo. Nel tempo furono molti a governarlo,
dagli Arcivescovi di Ravenna agli
abati di San Mercuriale, passando poi ai monaci di S. Benedetto in Alpe
ed infine ai Conti Guidi. Al guelfo Marcovaldo, si debbono gli
importanti lavori di
fortificazione del castello con la costruzione dei bastioni difensivi.
Brillante ma puntuale è stata l’illustrazione che ne hanno fatta lo
stesso sindaco e Foscolo Lombardi che ha arricchito i cenni storici
con”piccanti” aneddoti di medioevale “gossip”. La giornata si è
conclusa con il pranzo conviviale presso la Trattoria Montepaolo di
Franco Gamberini nel corso del quale e’ minestar de’ Racoz Marino
Monti ed e’ segretêri Alvaro Lucchi hanno donato al Sindaco-Guida
Zelli al liutaio Lombardi ed al ristoratore, in ricordo della magnifica
giornata, la Medaglia del Trentennale del Sodalizio, opera
dell’artista e socio Angelo Ranzi. |