Nuitar a sèn di cavrunëz che u n'gn'azova gnaca al bastunê par purtês  int e srai

dalla commedia

 E nid dla farlòta

La Cumpagnì dla Zercia ha recentemente festeggiato i cinquant'anni di attività,  un' attività che non è stata solo di spettacolo  e divertimento ma anche e soprattutto di sensibilizzazione e di approfondimento nei confronti del dialetto, con particolare attenzione per il linguaggio teatrale come veicolo per la salvaguardia di una lingua ricchissima, che tutti ci auguriamo sopravviva all'assalto dei media e della globalizzazione.

Questa lingua per la Zercia non è mai stata concepita come semplice pretesto per far ridere, e quello che ne è scaturito è un teatro che pensa, parla, trasmette emozioni e sentimenti che nascono e si muovono all'interno di una dimensione che si basa, certo, sulla tradizione, ma che è in grado di proiettarsi nel futuro, di aprirsi alle nuove generazioni. 

Teatro dunque, teatro vero accompagnato dall'intensa attività di ricerca di affinamento della lingua più immediata e familiare, le cui sfumature e la cui espressività non sono da meno di quelle della lingua italiana. 

Molti sono impegnati nel tentativo non facile di mantenere in vita questo importante patrimonio culturale (...) Molti lo stanno facendo perpetuando per quanto possibile dialetto scritto; tuttavia è vitale per questa sopravvivenza che non si spenga il dialetto parlato, che proprio le nuove generazioni stanno drasticamente abbandonando. Importantissima in questo senso è la funzione del teatro diallettale, l'unico in grado di contestualizzare il dialetto nel movimento, nel racconto, nella vitalità, e quindi di farlo percepire nel pieno della sua dinamicità.

La Cumpagnì dla Zercia  è portavoce di questo ruolo fin dal dopoguerra, un'epoca in cui il pericolo di dispersione non si configurava ancora come emergenza, in cui quello che ora è patrimonio di pochi era condiviso da larghi strati della popolazione. Un ruolo la cui coerenza va quindi riconosciuta a maggior ragione ai giorni nostri.

ma un altro merito va ascritto a Giorgio Barlotti ed ai suoi collaboratori. Pur operando come nucleo artistico, la Compagnia ha nel tempo contribuito a creare una rete di scambi con le altre formazioni appartenenti ad un territorio più vasto di quello comunale, conferendo dignità e rilievo alle esperienze forlivesi mediante un intenso lavoro di organizzazione di rassegne e di occasioni di incontro. 

                                                                           On. Nadia Masini

                                                                            Sindaco di Forlì

 

 

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