"PITTURA UNA DOPPIA MOSTRA PER L'ARTISTA 'DIMENTICATO' PER TROPPI ANNI  

Il mondo intimo di

AUGUSTO ANTONIO DIRANI  

Una bella retrospettiva dedicata al pittore forlivese Augusto Antonio Dirani (1897-1983) ed allestita in due sedi: Palazzo Albertini (aperta fino al 5 aprile) e Palazzo ex Monte di' Pietà (aperta fino al 30 aprile) viene a colmare un silenzio che si è protratto per troppo tempo sull'opera del pittore. Lui stesso, Augusto Antonio, per lunghi decenni non aveva più voluto esporre pubblicamente le sue opere pur dedicandosi con continuità alla pittura. Gli anni particolarmente attivi e vivaci del suo iter pittorico furono quelli attorno al 1920-30: In quel periodo l'artista si diplomò in disegno a Ravenna, frequentò l'Accademia di Belle Arti a Roma, fu membro attento e partecipe della importante esperienza del Cenacolo Artistico Forlivese, partecipò alla Biennale di Venezia del 1926 con l'opera 'Tenerezze', si trasferì per due anni in Argentina dove insegnò all'Accademia di Belle Arti di Buenos Aires, svolse intensamente l'attività di ritrattista e illustrò le copertine di un'importante rivista 'La Prensa'. Poi, in seguito a gravi problemi familiari, ritornò definitivamente a Forlì dove si impiegò all'associazione Commercianti, senza però mai abbandonare i pennelli. La sua arte è figurativa: le immagini, pur realistiche, sono avvolte da un'atmosfera lirica che a volte si stempera in attimi di malinconia. I colori sono sempre vivaci e intensi, il segno incisivo come dimostrano alcuni disegni esposti nella rassegna. Anche la pennellata che inizialmente era veloce e larga, col tempo è diventata più lieve e, in alcuni casi, sognante. Scene di vita domestica si alternano ai ritratti e ai paesaggi proposti con dolcezza infinita. Ai tempi del Cenacolo artistico forlivese, Dirani strinse rapporti di amicizia con Marchini, Zimelli, Olivucci, Muratori, Severi, Camporesi e Boifava, ma la sua inesausta sete di conoscenza lo portò a visitare mostre di autori contemporanei soprattutto nel periodo veneziano e romano. Nonostante l'alternarsi continuo di avanguardie nel campo artistico novecentesco, Dirani rimase fedele a se stesso, al suo mondo fatto di indagine nell'intimità e di profonda sensibilità. La retrospettiva, curata da Silvia Arfelli, è quindi un doveroso omaggio verso una personalità che ha lasciato un segno nella realtà artistica forlivese del Novecento.  

Rosanna Ricci

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