È passato un anno da quando Catherine è stata assalita.
Il chirurgo che le controlla il viso è soddisfatto che le
cicatrici siano tutte perfettamente guarite, tranne una, che lei,
sorprendendo il medico, vuole tenere: non è un brutto ricordo
da cancellare, è il ricordo del giorno in cui ha incontrato
Vincent. Anche Vincent si prepara all'anniversario, scendendo nel
fondo dei tunnel in cerca un regalo per Catherine: Narcissa gli
ha parlato di una caverna di cristallo
Intanto Joe Maxwell,
il capo di Catherine, viene avvicinato da Erica, un affascinante
avvocato che lavora per il prestigioso studio legale che difende
l'imputato di una causa a cui Joe sta lavorando. Su istruzione del
suo capo, lo fa innamorare e lo tenta con un'offerta di lavoro presso
il loro studio, che lo allontanerebbe dall'ufficio del procuratore
distrettuale. Pur combattuto, Joe rifiuta e allora viene intrappolato
con l'accusa di possesso di droga. Catherine affronta Erica, e questa,
che è stata minacciata dal suo capo che teme che parli, le
chiede aiuto. Inseguite da due uomini armati, sono salvate da Vincent.
Joe è sollevato dall'accusa e può proseguire l'istruzione
del processo. La sera dell'anniversario, sul balcone, Catherine
e Vincent celebrano l'anno che entrambi considerano il più
bello della loro vita, scambiandosi doni che rappresentano loro
stessi: un pendente di cristallo che viene dal buio della più
profonda caverna per Catherine, una rosa d'avorio che da bambina
aiutava Catherine a vincere la paura per Vincent.
Riferimenti letterari:
- Lettere a un giovane poeta (lettera 12 agosto
1904) di Rainer M. Rilke.
Nella sua spedizione solitaria Vincent porta con sé il
libro che Padre gli ha dato per tenergli compagnia, e ne legge
un brano:
Come potremmo dimenticare quegli antichi miti che stanno all'origine
di tutti i popoli, i miti dei draghi che nell'attimo estremo si
tramutano in principesse? Forse tutti i draghi della nostra vita
sono principesse, che attendono solo di vederci una volta belli
e coraggiosi. Forse tutto l'orrore non è in fondo altro
che l'inerme, che ci chiede aiuto. E allora (
) non ti devi
spaventare se davanti a te sorge una tristezza, grande quanto
non ne hai mai vedute prima; se una inquietudine, come luce e
ombra di nuvole, scivola sulle tue mani e su tutto il tuo agire.
Devi pensare che qualcosa accade in te, che la vita non t'ha dimenticato,
che ti tiene in mano e non ti lascerà cadere.
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