INTERVISTA SPEAKOUT 'ZINE
primavera 2005
Biografia:
I Rabbiassassina nascono da un’idea di Aleks e Fabri (chitarra e voce) nella primavera del 2003, ai quali si aggiunge Ste alla batteria dopo qualche mese, successivamente Monti al basso (fine 2003). Continuano così per qualche tempo finchè, nel febbraio del 2004, entro io (Arca) come “altra” chitarra. A ottobre 2004 Fabri se ne va, per divergenze musicali, e dopo qualche scazzo per storie varie, Aleks lascia la chitarra e passa alla voce. Abbiamo fatto abbastanza concerti, anche se nella nostra zona puoi suonare solo a feste della birra, di centri giovani o dell’unità (purtroppo), visto che non ci sono spazi per esprimersi. A fine settembre 2004 abbiamo suonato con altri gruppi hc al Libera a modena.
Da dove nasce la vostra rabbia? e perchè è così violenta, assassina (scherzo!)?
La nostra rabbia e il
nostro odio sono nati e si sviluppano continuamente nella vita di ogni giorno,
in una realtà provinciale, fascista, apatica e ipocrita. Nei nostri paesotti
condannati nel quieto vivere, ogni tentativo di iniziativa è impedito da
assessori e cittadini perbene. Nella città, varese, l’ipocrisia indifferente
della gente borghese è massima, senza contare l’alto numero di fascisti, che non
hanno meglio da fare di insultarti per sfogare la rabbia del post-lavoro.
Il problema principale per noi è la mancanza di un qualsiasi spazio per
esprimersi, incontrarsi, comunicare.
Violenza o non violenza?
Violenza, come azione diretta contro fabbriche di guerra e multinazionali assassine, sia che rubino terre a popoli indigeni o che ammazzino animali. Violenza come risposta agli attacchi fascisti ai quali non si può porgere l’altra guancia. Violenza se necessaria per riprenderci o difendere la nostra vita e la nostra libertà. In ogni caso, siamo contro a forme di violenza armata, rifiutiamo qualsiasi tipo di arma perchè alimenta il commercio delle armi e della guerra.
Cosa vi ha stimolato a suonare? Perché suonate?
Suoniamo perchè ci piace, è uno dei pochi mezzi che abbiamo per esprimere le nostre idee e portarle avanti. Abbiamo iniziato a suonare per non rassegnarci a non-vivere nell’apatia della provincia, nella quale gli unici mezzi di “divertimento” sono droga e il bar dietro casa.
Cos’è per voi l’autoproduzione? e l’autogestione? credete in esse?
L’autogestione e l’autoproduzione
sono le idee che più cerchiamo di realizzare. L’autogestione per noi è una
scelta di vita che va al di fuori della logica dello stato
scuola-chiesa-militare-lavoro-famiglia-morte. Lo stato impedisce queste scelte
di libertà perchè vuol far credere che sia impossibile una società egualitaria,
libera dai suoi dogmi, autogestita.
Come gruppo siamo per l’autoproduzione, rifiutiamo ogni etichetta, copyright,
siae, crediamo siano solo restrizioni che impediscono la libera circolazione
delle idee, facendone aumentare il prezzo e arricchendo lo stato.
Assieme ad altri amici, abbiamo creato una distribuzione di cd piratati e
autoprodotti, che, per ora, non ha ancora un nome.
Perché ormai il fascismo è così forte in italia? ormai accadono delle cose che non si facevano dall’epoca fascista!
I giovani, pur non
conoscendo i principi del fascismo, lo considerano come un valore dell’italia.
Tra l’altro, politici e “gente comune” tollerano o addirittura appoggiano questo
stereotipo. A ciò si aggiunge il nuovo patriottismo guerrafondaio che ci fanno
ingoiare la scuola, la tv, i giornali, che alimenta questo nuovo fascismo, da
una parte borghese, dall’altra squadrista.
Crescendo in una realtà come varese, siamo venuti a contatto (fisico e non) con
i fascisti, solamente per il fatto che non siamo come loro. I recenti attacchi
vandalici (8/9/2004, attacco squadrista nella notte alla sede dell’Associazione
Nazionale Partigiani Italiani a Busto Arsizio (VA)), e incendiari (sede,
pacìpaciana, orso, magazzino 47) sono secondo noi la conseguenza di un piano di
cooperazione tra braccio (nazifascisti) e mente (persone di importanza politica)
al fine di reprimere ogni forma di rifiuto del sistema.
Domanda un po’ simpatica (e stupida), cos’è una scorreggia? ha un pensiero? a volte le mie sembra che abbiano un cervello vero e proprio...
Risponde Monti: una
scorreggia è la massima espressione della natura. Ogni essere vivente scoreggia,
chi più e chi meno. Esistono diversi tipi di scorreggia, c’è quella bastarda e
quella simpatica: la bastarda è quella silenziosa che puzza di uova marce e
pervade le narici fino allo svenimento, mentre quella simpatica è la tipica
scorreggia da gara ovvero lunga, rumorosa e inodore.
Dimenticavo la terza ipotesi: quella bagnata.
Se ha un pensiero non lo so, so solo che mi scappano sempre nei momenti
peggiori: ovvero durante le interrogazioni a scuola o quando sono seduto sul
treno vicino a una bella ragazza.
Cosa pensate della scena politica di oggi? e di quella musicale? secondo me qui a milano è quasi (o del tutto) morta? per voi è così? perché?
La scena politica intesa
come partiti, noglobal per moda noglobal per niente, ci fa schifo per la sua
incoerenza e per la sua ipocrisia. Ogni partito vuol solamente migliorare le
proprie condizioni economiche, senza cambiare radicalmente la società,
annientando i suoi principi di disuguaglianza e oppressione. La democrazia di
delega che ci vogliono far credere il massimo della libertà è solo una scelta
imposta, senza possibilità di sperimentare un’alternativa di vita.
La scena politica intesa come movimento antagonista, almeno per quel che
riguarda le nostre parti, può far qualcosa, ma siamo divisi o per la distanza
dei paesi, o per cazzate. se skin, punk, e altre mille etichette schifose si
unissero per far qualcosa e non per insultarsi a vicenda si creerebbe un
movimento di amici prima che “compagni” o cazzate simili, capace di fare
qualcosa di concreto.
Quando veniamo a milano la scena non è morta come qua, certo, il problema è che
di tutta la gente che gira lì quelli che si sbattono sono pochi. Il lato
positivo è che milano è un nodo raggiungibile da molti ragazzi, e che ci sono
abbastanza spazi per organizzare iniziative. Qui da noi c’è un centro sociale,
occupato verso la fine degli anni ’70, a tradate, organizziamo varie iniziative,
le ultime un pullman per andare alla manifestazione contro morini e una cena
benefit per la campagna contro questo lager.
Dei gruppi che stimate, e perchè...
Stimiamo molto i gruppi
degli anni ottanta (Wretched, Negazione, Indigesti, Impact, Nabat, Rappresaglia,
...) perchè, oltre a suonare, sono riusciti a andare oltre all’idea nichilista e
autodistruttiva del punk, vivendo con un pensiero anarchico e autogestito,
contrastando lo stato e il suo sistema. Basta pensare all’esperienza del
Virus...
Dell’estero stimiamo gruppi come Mob 47, Discharge, Ratos de porao.
Non dimentichiamo (anzi!!) gruppi molto validi come PioggiaNera, No White Rag,
Dead Cities, Controppressione (varese sharp), Rivolta, Disprezzo, Blackball, Ed,
Tear Me Down...
Nella nostra zona, oltre a noi e ai suddetti Controppressione, ci sono altri
gruppi tra cui: Degrado, Inquinamento Acustico, Repulsione, Masnada, Cascina
Alcolica, ...
In ogni caso stimiamo tutti quei gruppi che non suonano per esprimere solo la
loro bravura o tecnica, ma che cerchino di comunicare la necessità di una vita
diversa da quella che ci vogliono imporre.
Cosa bisognerebbe fare per farsi conoscere, per far estendere le nostre idee e farci capire?
Sicuramente bisognerebbe
eliminare i pregiudizi che la gente ha nei nostri confronti. La via più facile
per comunicare è il dialogo, anche se con molte persone, anche ragazzi, non si
riesce o perchè, se son nazi, ti pestano prima o, se sono bigotti, non capiscono
le tue motivazioni.
La gente comune forse vuole ignorare il nostro pensiero e il fatto che il
modello di vita occidentale non può andare avanti così. E’ molto difficile farsi
capire da individui che non ci rispettano e si autoconvincono della “bontà”,
della giustizia e della necessità dello stato.
Un mezzo abbastanza efficace di comunicazione può essere il volantino, seguito
dove si può col dialogo.
Le manifestazioni (di qualunque tipo siano, qualunque cosa succeda) sono viste
come un occasione per i soliti casinari di far macello. La difficoltà di
comunicare è molta, e per questi motivi, forse io preferisco impegnarmi a
cambiare le cose concretamente (azione diretta, autogestione), invece che
cercare di farmi capire da qualcuno che non lo farà mai.
Qui a milano ho visto dei nazipunk, e sento dire da alcuni punx che il punk è solo sballarsi e ubriacarsi... nella vostra città è così? cosa pensate di questo?
Fortunatamente qui siamo
talmente pochi che i nazipunk non esistono. A nostro parere, oggi, visto il
clima di tensione coi fascisti verso il quale è necessario prendere una
posizione chiara, portare swastike o simboli fascisti per trasgredire è stupido,
ancora di più farlo se se ne è convinti. Pensiamo che i nazipunk non hanno
niente a che fare con il nostro movimento, basato sul rispetto e la libertà. Il
77 è passato, non è più ora di scandalizzare i perbenisti e morire a 21 anni, è
ora di costruire la nostra vita, fuori dai loro schemi.
Lo stesso discorso vale per chi vede il punk come una scusa, una moda per
trasgredire le regole, e non fa altro che sballarsi, per finire a 25 anni a
lavorare in una multinazionale e a 30 completamente integrato e pentito.
Un saluto alla fanza...
grazie per lo spazio che c’avete concesso, speriamo si sia capito tutto quello che abbiamo cercato di dire. E’ importante fare qualcosa di concreto (musica, distro, fanze) per contrastare tutti quelli che ci vorrebbero felici, con un lavoro, mtv accesa a casa, la sera al rolling stone o discoteche falsamente alternative. Mai arrendersi!