Raabe
presenta, dal 16 al 23 giugno la mostra
CORPO
SIMULTANEO
"dimmiditechetirimiro"
opere di
isabella di cicco
rosaria di rienzo
rosaria inglese
nelly maffia
mariarosa pappalettera
francesca ricciardi
luca ruino
antonella rutigliano
Leggo ne “Il corpo ignoto” di Alberto
Melucci, all’interno di un
testo, del ’77, curato da Jean
Ambrosi:
“…il corpo non è più un oggetto, ma un campo, un
sistema di opposizioni sociali e culturali, intorno a cui si giocano nuovi
conflitti e nuove domande di trasformazione personale e
collettiva…”(‘).
Ho operato tale ‘amputazione’, anche riferendomi al lavoro, di
questa mostra, di Rosaria
Di Rienzo ed
Antonella Rutigliano (… un sistema di opposizioni … nuovi
conflitti e nuove domande … trasformazione personale …).
Allora,
Ambrosi:
“…Uno
dei compiti fondamentali della riflessione critica e della ricerca è
quello di contribuire alla definizione di questo campo. Non già
inseguendo il miraggio di fornire la chiave unica ed esauriente di
spiegazione; ma piuttosto cercando di tracciarne meglio i confini,
rilevando la pluralità di geometrie in cui si articola, il sistema di
opposizioni che lo caratterizza. …” (@)
Gestazione
disciplinare, attraverso la quale lasciar emergere un ‘campo’, come
frutto di riflessione critica, riflessione che ‘concepisce’, come
sembra suggerirci Mariarosa
Pappalettera;
pluralità
di geometrie, che Isabella di Cicco ha non solo individuato ma che, con
“Trame”, propone alla visione (al tatto?).
Torno, ancora, ad Ambrosi:
“… Nel circuito energetico universale, l’umano è una resistenza
organizzata.
Esso riceve e restituisce l’energia universale.
Esiste,
si alimenta, prende forma, sta in piedI grazie alla parte trattenuta di
questa energia. …” (@)
Grazie, anche, al suo bisogno di elevarsi in voli.
Per
lu/no/i mentali, emotivi o, a volte, meccanici che, come ci mostra
Rosaria
Inglese, lo lasciano, tuttavia, legato al possesso di
tale meccanica, come protesi che consente, si, il volo, ma che
‘grida’, in modo ‘perentorio’ che senza di lei non puoi fare, no,
senza, …“anche per oggi non si vola”.Se lo stesso Ambrosi, ancora ne
“L’energia dell’umano”, si premura di specificare che “… Il
corpo rivela una dimensione dell’umano non riducibile alla razionalità
strumentale, in una società che si organizza in funzione di questa.
…”(@), è premura di Nelli Maffia e Francesca
Ricciardi,
utilizzando il loro corpo ora, quello di Ricciardi più d’uno, di
segnarne la traccia, di passaggi nel tempo, anche per sottolinearne tale
‘non riducibilità’ che è, anche, ‘non riducibilità’ del tempo
che non sempre scorre lineare e non necessariamente conduce alle
metamorfosi che seguono lo scorrere. L’arte ha, a volte, la capacità di
rendere materia la memoria e, quando ciò accade, la razionalità
strumentale viene espropriata dell’ ‘esclusivo’, ma non proprio
raggiunto, potere (l’arte) di fermare il tempo, renderlo simultaneo,
proponendo un potere estetico/emotivo.
Il
‘ letto’ del lavoro di Mafia/Ricciardi
può essere, anche, sollecitazione al ‘riposo’ (accantonamento?) della
razionalità strumentale, tutta d’ occidente’, in nome
dell’eterogeneità del corpo (dell’Arte?).
Superfluo
(e
‘fuori contesto’) percorrere gli innumerevoli ‘episodi’ in cui
l’Arte, si, si è, specificatamente ed in modi estremamente assidui,
concentrata sul corpo.
Ci
ricorda, prettamente a livello figurativo, Lea Vergine in un suo catalogo
su Gina Pane operazioni
di
‘figurazione’,
appunto,
di H.Memling,
F.Lippi, S.Rosa, etc. (#).
Le volpi hanno tane e gli uccelli del cielo
hanno nidi, ma il figlio dell’uomo non hadove
posare il capo. (/)
testo di Alessandro Pitrè
#)
v. ad es. Lea Vergine (a cura di), Gina Pane,
Milano,
Mazzotta, 1985.
/)
Vangelo secondo Matteo, cit. in ibidem