Home  [Up]  : Mario Luzi, Viaggio terrestre e celeste di Simone Martini, Garzanti, Milano 19940315  

isbn: 8811634717

INDICE

Estudiant
	Natura, lei
Giovanna
Lo umilia
Nella mente umana?
Dentro la lingua avita
Chi è - improvvisamente non conosce
Quell'alone, quell'eccitato lembo
L'uomo - o l'ombra -
Mondo in ansia di nascere... Ma stretta
La breccia che mi s'apre
Simone
Per amore di chi

Vigilia di Simone
	Calava a picco su di lui il verdetto
Fermo nell'anteluce
In anno domini
Aderge al primo oriente
Guizzò una luce d'angelo
Via da Avignone
Giovanna accovacciata
Genova, meraviglie
Ancora quella ambigua
Petrarca
Dormitio virginis
Notturna la sua anima s'allarma
Al centro d'una ed universa mente
Quel viso, quella face

Carovana
	Ci aspetta
Ci apre
Simone e Giovanna
Si agita Giovanna
C'è - lo sentono, lo sanno
Stelle - periscono
Stupore d'ultramattutina luce
S'aggronda, ma non piovono
«in giorni di nubi
S'infrasca il fiume
Tappa e ricovero
Abbesse
L'alba rese volume
Dove avvallava, ora, il tetro camminamento?
Acqua, notte di sotto i ponti
Papillon-sombre
È fermo il fiume. Sonnecchia
Ed ecco che Giovanna, non lei, l'altra
La luce che da lei declina
Non passi il tempo, non scivoli
S'intorbida la luminosa spera
Si obnubila la mente dell'altra
E ora lui si ammala
Notte gli è intorno. E, sola
Nel bagaglio di Simone
Oloferne?
Nera croce a cui era
La donna del sicario
Via, chiudere nell'involucro quei fogli
Lied-aubade
Primo cantore
Perché nascere ancora?
Alba, quanto fatichi a nascere!
Quel vegliardo che quasi quasi danza

Dopo la malattia: deliri, vaneggiamenti, visioni
	Sole, lei, si leva
Si leva, quasi un alleluia, lei
Dov'era lui?
Le scende per le braccia
Non ancora il radioso degli alberi
Ti prego, non ritornino
Di che questa penuria?
Guardalo, si dona
In acqua e in aria
S'ammassa Roma, raggruma
Tra i monti tale e quale
Tentavano l'aria
E gli aromi?
Non ha senso l'istante. Ne ha il tempo

Simone e il suo viaggio
	Vibrò
Forte. Forte la luce
le prode verdi, il flusso d'acqua e luce
Leone
Durissimo silenzio
Ira
San Sebastiano
Si approssima Firenze
Perché ti  crucci?
L'incubo, il rivale
Nel ricordo o nel presente?
Discese su Firenze una triste sera
Pietre, aria, il chiaro rudimento
Ma ora s'ammanta
Non chiederle altro
Esce dalle riserve
Squillò, luce
Pasceva noi, tutto di noi brucava
L'universo, i morti. Ne immagina
Prima la grazia, poi la forza
Di quel flusso di vita

Lui, la sua arte
	Dove mi porti, mia arte?
Terra ancora lontana, terra arida
Mi guarda Siena
Infrapensieri la notte
Arte, cosa m'illumina il tuo sguardo?
Risveglio inquieto, angelica
Stasi - morta l'immagine
Pittura, mi mancavi. Infine, eccolo
Stelle alla prim apparizione
E ora lo conduce la vacanza
Nuovi luminosi incanti
Sibilla
Si ritira da me lei, mia città
Un attimo
Rimane dove sei, ti prego
Era paradiso, già?
Scritto, sì, ma in quale
Punto estremo
In quale punto
Ti perdo, ti rintraccio
Estrema sua vecchiezza

Intermezzo
	Seme

Estudiant (II): peregrinazioni, memorie
	Notte, notte dalmatica
Non tutto, molto
Chiara
È il lampo
Riappare - e non è né passato
S'aggronda l'appennino
Non ha mente a niente
Pilato, secondo Simone
Scivola giù, sfrascando

Ispezione celeste
	Dinanzi eccole a un tratto
Riemerge in lontane chiarità
Pasqua, ora, nuovamente
Brani di tempo e storia
Tutto è angustia intorno, tutto
Non girasoli, frumento
Dove ci sorprende il giorno?
'accorge il tempo
S'accovaccia, s'allunga
È, l'essere. È