Home  [Up]  : Mario Luzi, Frasi e incisi di un canto salutare, Garzanti, Milano 19900418 (1a)  

INDICE

Auctor

GENIA
Di che era maceria
Pace? - non terminato (La lite)
Non ha volto, si cela (I Magi)
E ora dove avrebbero (I pastori)
La vita cerca la vita
Profeti intimamente, angeli
È oscura in loro
Eppure, eppure sono una muta pentecoste
Quell'aperta voragine
Si sgretola la malcresciuta torre
Senza eco, senza esodo oltre (Crollo e sgorgo)
Passato o futuro?
«Il dio pensato dagli uomini
Non startene nascosto
I padri, i figli
Perché ci parlano i numi
Di che erano vessilli?
Quali grazie non esperite
Luoghi della mi anima - li ho
Non da colpa o da infedeltà
Da dove ci chiamano i rimorsi?
Non è nuovo, sa lei, sa l'esperienza
Cerchiamo a volte di esserlo

ANGELICA
I.
Nel mare del non dormito sonno
Ecco, si divide da lei il suo destino
Non s#0039;inganna, ancora una volta
Pasqua? sì, Pasqua - ti è data ancora
«Non siate tristi» - le squillano

II.
Non tardò, puntuale
Di chi erano cavalcature?
Si attenuano, si sfanno
Dov'è lui? le manca la sua forza
Pioggia, ora, che sente
Vita o sogno? Lei si gode serena
Ripercorre il tempo
Apogeo, declino
Tempo dimenticato
Dov'era lei con la mente?
Da dove, da che punto?
Spina. Spina latente
Equiparata al nulla
Lei era e non era

III.
Separazione. Separazione da chi?
Lei com'è adesso
È febbraio nel suo ricordo
È lei? - Si sente arida
Quei fremiti, quei primi
Eccoli, loro instancabile andamento
Quando mi parli al telefono

IV.
Appena sopra il fiume
Incolmabile il vuoto, irriducibile l'assenza?
«Non perderlo il filo della vita»
Mare. Mare sempre presente
Due sono le sfere della vita
Memoria della memoria

V.
Dov'era, dove mai l'aveva tratta
Troppo, da troppe fonti
Come la vedono gli altri

- DETTO PER ANGELICA

DECIFRAZIONE DI EVENTI
I.
È, lui, o era? S'arrampica (In itinere)
Allora in quel mezzogiorno senza fine
Vorrei anche io stare nella mia pelle
La prova del guanto non lo accusa
Torri? Torri
Lavata - non ancora, non abbastanza (Belfastina)
Ricordi Praga? Non la ricordo
Vento, fresco vento tedesco
Asceso infine ai suoi fasti
Non fu pari all'attesa

II.
Questo cielo aperto, queste antiche case
Passata Siena, passato il ponte d'Arbia
Solitudine dell'uomo? O solitudine degli astri?
Rispecchia tutto, lei
Prima incerto
Non ebbe se non raramente (Estate mia settantesima)
Eh, il mio variabile eptacordio
All'apice o allo stremo?
Non ebbe storia, sparì
L'infimo, il quasi
Mi si avventa contro
Che tarda? - ancora non si leva - 
Eresse in lontananza
Vorticò nella mattina (Giovanna sul molo)
Vicino o lontano

IL CORSO DEI FIUMI
La rondine ultima rimasta
QUaale lo scoglio? quale l'insuperato arresto?
Stelle? lassù nel loro vento
Giocano nubi e monti (Maternità)
È e non è il tempo
Lacrime. Che piangevano quelle lacrime?
Inferma, così
Montagne. Quella montagna (Falco)
Viscidi i neri massi
Non sempre è fuga
Le si sfogliano tutt'intorno i rami (Migrazione)
Quelle o le loro figlie (Vespe)
Si condensa, laggiù, la luce
Quale fiume mai giunto al mare
Stentò, fiume reciso
Quella luce nella luce

PRODIGALITÀ
Avvampò
Cos'era, un vero
Uguale, non mutato (Recanati)
Risposta? niente
Non ci fu porta o veranda (Passaggio a...)
Si spezza il raggio obliquo
Notte - presto fu piena
Nel sogno, nell'essere
E ora chi sono questi che lo chiamano
Fanno mostra di sé in anticamera
Si volge, sono là
Il ciuffo d'alberi notturno
Passato il fiume, lasciato il cuore antico
Tra Erice e i Ciclopi
Calma, bianca domenica
Non sono sazi della loro vita
Il tempo - quasi mai oziando

INCITAMENTI
I.
Alta, lei. Alta (Église)
Le briciole che noi gettiamo ai passeri (Le  briciole)
Mondo, al risveglio, mondo (Puerizia)
I poveri quando per boria

II.
Pasqua orciana
Ci visita, noi ceneri (Ceneri)
Sua fine, sua resurrezione
Si spinge fin sotto quelle mura (La casa)
Erano tutti quanti scesi al lido
Voci - sgrezza

NOMINAZIONE
Ritirano l aloro ombra le cose
Rimani tesa volontà di dire
C'era già e noi la cercavamo
L'essere perduto nell'essere
È, lui
L'immagine - no
Scrive, lui
Non detto. Non detto
Come vuoi non ripeterti?
La caduta in se stesso dell'esistente (Aruspicina)
Si ordina si forma (Sistina)
Dati i nomi
Dentro le venature
L'estraneo, il non saputo (In cera molle)
Quale caduta, quale discesa al piano
Prova, prova umana

Nota