Quintodecimo

di Acquasanta Terme (Ascoli Piceno)


- Storia della squadra di calcio di Quintodecimo -



Seppur lontano dai riflettori del grande calcio anche Quintodecimo può vantare una sua piccola storia calcistica e forse, in fondo in fondo, neanche tanto piccola a dire il vero. Ricerche d’archivio compiute nell’arquatano vedono una squadra calcistica di Quintodecimo, di cui purtroppo non conosciamo i nomi dei giocatori, partecipare già nel 1970 ad un torneo, divenuto famoso negli anni successivi per un sonoro 7-0 che inflisse lo squadrone dell’Acquasanta al malcapitato Capodacqua, organizzato nel vicino paese di Pretare. Nel 1971 la febbre calcistica pervase tutta la montagna acquasantana e con l’aiuto dell’Amministrazione Comunale, in Acquasanta venne costruito un campo di gioco regolare riempiendo, con gli scarti di cava, il fosso Rio ed iniziando così, nell’ottobre di quell’anno, l’avventura dell’Acquasanta calcio nel campionato di 3^ categoria che la vedrà nel giro di due anni raggiungere la 1^ categoria. Ancora da ricerche nell’arquatano apprendiamo che nel 1973 fu disputato, presso lo stadio Onesi di Borgo d’Arquata, un torneo estivo, organizzato dagli abitanti del paese di Trisungo dove la squadra di Quintodecimo, anche qui non conosciamo i nomi purtroppo, non demeritò certamente in specie al cospetto della fortissima Favalanciata composta però, nella totalità, da elementi provenienti dalle file del Ponte D’arli che in quegli anni militava anch’esso nel quinto livello dilettantistico del campionato italiano di calcio ovvero in Seconda Categoria. L’estate del 1974 vide l’organizzazione in Acquasanta di un torneo estivo tra le frazioni del comune a cui ovviamente si iscrisse anche una rappresentativa di Quintodecimo. Gli incontri si susseguirono velocemente e la rivalità tra paesi fu altissima. La squadra di Quintodecimo era poco più che una squadra di parrocchia, un gruppo di amici accumunati dalla passione per il calcio, nessun professionista tra le sue file. Eppure, a sorpresa, il Quintodecimo battè in sequenza le ben più blasonate Santa Maria, Paggese e poi il Centrale. La finale fu con il Ponte d’Arli e sembrava non riservare sorprese. Ma i ragazzi del Quintodecimo correvano come forsennati e la palla appariva stregata e non ne voleva sapere di entrare nella porta difesa dal grande “Biscottone” come era soprannominato il portiere quintodecimano. E così la storia racconta che il Quintodecimo andò subito in vantaggio (1-0) subendo poi il pareggio del Ponte d’Arli su calcio di rigore (1-1). Nuovo vantaggio del Quintodecimo (2-1), calcio di rigore per il Ponte d’Arli, parato da Biscottone! Il risultato resta immutato (2-1). Gol su contropiede del Quintodecimo! (3-1). Finisce la partita, fu un tripudio di festeggiamenti in campo e sugli spalti per tutti i quintodecimani presenti mentre occorsero i carabinieri per calmare gli animi tra i tifosi delusi ed arrabbiati del Ponte d'Arli ed i loro giocatori. Ecco i nomi rintracciati degli artefici di quella meraviglia: Amleto Michetti (massaggiatore), Mario Mancini, Maurizio Gentili, Antonio Fazi, Fernando Mirti, Carlo Michetti, Lorenzo Gentili, Vincenzo Mancini, Quirino Di Lorenzo, Marino Pulcini, Roberto Michetti, Tito Pulcini. Splendida la fotografia di gruppo della formazione del Quintodecimo scattata sul campo sterrato di Ponte d'Arli proprio il giorno della finale.

Ancora un nuovo documento affiora dalle ricerche; passano pochi anni, si tratta ancora di una foto della formazione del Quintodecimo scattata sul medesimo campo della precedente. Stavolta siamo nel 1980, la divisa appare cambiata, dalla maglia a maniche lunga si è passati alle maniche corte lasciando il bianco/nero e sostituendolo con un giallo. Al centro della maglia ora appare in bella vista lo sponsor RISTORANTE GALLO D’ORO, storico locale di Ascoli Piceno. Dal numero dei giocatori, inferiore a 11, appare essere un torneo di calcio 7, nota variante del gioco del calcio praticata a livello amatoriale e promossa da vari enti di promozione riconosciuti dal CONI come il Centro Sportivo Italiano, ACLI, UISP e spesso usata nei tornei estivi acquasantani. Tutti i presenti nella foto sono stati identificati, in piedi: Bruno Piccioni, Franco Giorgi, Fabio Monti, Walter Palanca e Carlo Michetti. Accosciati: Flaviano Piccioni, Roberto Michetti, Sergio Martini, Lorenzo Gentili, Vincenzo Mancini e Maurizio Gentili.

Gli anni ’80 del secolo scorso vedono il paese ancora densamente abitato, diverse attività commerciali attive tutto l’anno, l’ufficio postale nel pieno della sua attività, il commercio delle castagne al suo apice ed un buon numero di giovani tra i residenti che fanno sembrare a tutti un futuro del centro assai florido. Viene così riassestato, con un lungo e faticoso lavoro di molti paesani, il vecchio campo di calcio sulla collina di fronte il cimitero e la strada per arrivarci. Di quegli anni sono state rintracciate un paio di fotografie dove è possibile apprezzare la compattezza della superficie e la semplicità delle porte senza reti. I paesani sulla foto sono Nazzareno Vespa e Antonio Pulcini.

L’utilizzo del campo è limitato ai mesi estivi e vi vengono organizzati diversi accesissimi scontri scapoli-ammogliati. In quegli anni vengono rifatte le divise del Quintodecimo, per gli scontri “ufficiali”, e il formato scelto è nuovamente a maniche lunghe con i colori giallo/verde e calzoncini neri.

Per diversi anni , nel mese di agosto, il compaesano Don Giuseppe Piccioni organizza un torneo di calcio nel vicino paese di Fonte del Campo a cui fa partecipare anche una rappresentativa di Quintodecimo e sono indimenticabili, ancora oggi ai ragazzi del tempo, le trasferte sul pulmino del bravo sacerdote.

Qui siamo nel 1988, campo sterrato di Acquasanta Terme; la rappresentativa è composta da Giancarlo Pacifici, Massimo Toccaceli, Dino Mancini, Francesco Petretto, Lorenzo Gentili (capitano) e Giancarlo Stella.

Ma il vento comincia a cambiare, i ragazzi degli anni ’80 diventano uomini e molti, chi per lavoro chi per amore, lasciano Quintodecimo ove tornano solo in estate. Inizia così un lento declino per l’antico borgo che lo porterà nei primi anni ’90 ad avere una età media tra i residenti di oltre 65 anni. Viene così abbandonato il campo nei pressi del cimitero, ove oggi sono visibili tra l’alto fogliame solo le traverse delle vecchie porte, e l’attività calcistica si limita a piccole partecipazioni a tornei estivi organizzati nel vicino paese di Borgo d’Arquata (1989) o semplici partitelle scapoli-ammogliati (1990-1991). Nonostante le difficoltà, per queste sporadiche partecipazioni, con uno sforzo finanziario non indifferente vengono rifatte ancora nuove divise, grazie allo sponsor della società SORGENTE PESCARA del TRONTO – P.O.P., di cui è stata rintracciata l’esemplare qui in fotografia.

Ma è il canto del cigno del calcio giocato a Quintodecimo e dalla prima metà degli anni ’90 gli scarpini vengono appesi ai chiodi, le divise chiuse negli armadi e dei fasti delle nostre squadre non restano oggi che sbiadite rarissime fotografie.





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