Quintodecimo di Acquasanta Terme |
Il Ponte nuovo
Agli inizi degli anni ’50 del XX secolo, la rete stradale italiana era ancora poco più che ferma a quella prebellica ed il gran merito del suo ammodernamento, avvenuto ad un ritmo incalzante negli anni successivi, spetta indubbiamente al ministro dei Lavori Pubblici Giuseppe Romita che, nel suo ultimo periodo di attività politica, ricoprì la carica di rappresentante di questo Ministero nei governi Scelba e Segni I.
Catasto 1941
Fu grazie alla sua lungimiranza che nei mesi dei suoi mandati venne autorizzata, per opera dell’Azienda Nazionale Autonoma delle Strade Statali di cui il ministro dei Lavori Pubblici era (per legge) presidente, la costruzione di numerose strade e ponti. Passo importante per la ricostruzione e il miglioramento della rete viaria del Paese si ebbe nel giugno 1951 con la stipula della convenzione tra Anas e la Cassa del Mezzogiorno (CASMEZ) finalizzata alla realizzazione di nuove opere di viabilità. La nostra zona vide la nascita di numerosi cantieri tra cui: la strada della Valnerina, i consistenti interventi di miglioramento della strada Salaria, con le varianti di Antrodoco, Cittaducale e Posta, la strada provinciale Colle San Marco di Ascoli Piceno, la strada Valtesino ed infine il viadotto di Quintodecimo.
La realizzazione del ponte di Quintodecimo compare specificatamente indicata nell’Atto Parlamentare n. 370 - A del Senato della Repubblica durante la Legislatura II – 1953_54. Si tratta della Relazione della 7° Commissione Permanente (Lavori Pubblici, Trasporti, Poste e Telecomunicazioni e Marina Mercantile) sul disegno di legge sullo stato di previsione della spesa del Ministero del Lavori Pubblici per l’esercizio finanziario del 1 luglio 1954 al 30 giugno 1955. Al capitolo 47 art.3 delle Note sull’attività dell’A.N.A.S. nel periodo dal 1 luglio 1953 al 28 febbraio 1954 vi è lo stanziamento di 3.000.000.000 e tra i “principali lavori” troviamo al punto 2 “COSTRUZIONE PONTE SUL FIUME TRONTO PRESSO QUINTODECIMO”.
abstract Atto Parlamentare del Senato
I lavori iniziarono nell’estate del 1953, come da programma, guidati dall’indimenticato geometra Giorgio Bezzeccheri, originario di Jesi, che venne per mesi ospitato nella casa della famiglia D’Alesio. Tanto forte fu il legale del Bezzeccheri con Quintodecimo ed i D’Alesio che il rapporto tra questa famiglia e quella del suo ospite mutò nel tempo in un rapporto di fratellanza che ancora oggi prosegue ininterrottamente dopo oltre 68 anni.
Giorgio e la moglie Clara
I lavori, che durarono circa un anno e mezzo, terminarono i primi giorni del novembre 1954 comportando uno sbancamento di oltre 3500 metri cubi e la perdita irreversibile dell’antico sentiero che partiva dal vecchio ponte in arenaria, ne restano pochi segni sotto l'arcata minore del lavatoio, e terminava nel vicino borgo di San Vito passando per la contrada "Valle Fienara".
Catasto Gregoriano 1818
Pur partecipandovi numerosi Quintodecimani, purtroppo non ci sono arrivate fotografie del cantiere. I lavori occorsi nel 1958 per la costruzione del ponte - di uguale architettura ad “arco incastrato” - nei pressi della circonvallazione ovest di Ascoli Piceno ci possono dare una idea di ciò che accadeva a Quintodecimo.*
Costruzione ponte in Ascoli Piceno
Un paio di settimane dopo il termine dei lavori, all’ennesima lamentela degli abitanti del borgo e dei camionisti sempre più arrabbiati di sopportare, gli uni, e dover fare, gli altri, complicate manovre sul vecchio ponte seicentesco, l’impavido Giorgio Bezzeccheri prese la coraggiosa decisione di fare una inaugurazione provvisoria aprendo il passaggio sul nuovo ponte alla presenza dei paesani e degli operai. Fu una giornata memorabile.
Pochi giorni dopo, alla presenza del Ministro Romita e delle autorità civili e religiose del luogo, avvenne l’inaugurazione ufficiale con il taglio del nastro. A tenere le forbici per la recisione del nastro la piccola Giuseppina D’Alesio di soli 5 anni.
Nell’estate del 1955 venne definitivamente rinforzato e portato a termine il muro di sostegno e contenimento costruito, dove era stato effettuato lo sbancamento, per evitare che il terreno scosceso franasse sulla carreggiata.
Suggestiva l’immagine del 1958, tratta da una delle cartoline prodotte per conto del compianto Luigi Massacci di Acquasanta Terme presso la S.A. Fototipia Berretta di Terni, che ci restituisce l’immagine di un ponte elegante e robusto.
Le fotografie del 1965 e del 1967 mostrano la maestosità del muraglione di contenimento e l’ampiezza della carreggiata della strada. In entrambe le immagini è possibile anche vedere lo storico sentiero che univa Quintodecimo con San Vito oggi purtroppo scomparso e definitivamente perso su entrambi i lati della Salaria.
Negli anni successivi il ponte viene riasfaltato, il traliccio della rete elettrica costruito accanto diventa di metallo ma il ponte rimane ancora al buio fino ai primi anni ’80 del XX secolo quando finalmente viene illuminato tutto il nuovo tratto stradale con ben 5 lampioni stradali.
Nel 2000, con l’evolversi della normativa sulla sicurezza stradale, viene posizionata una barriera di sicurezza metallica ancorata al suolo alta poco meno di 1 metro che affianca lo storico corrimano.
Per lunghi 13 anni il ponte ha unito le due sponde vedendo il passaggio di migliaia di automobili e centinaia di passeggiate dei quintodecimani.
Su di esso passano oltre 20 sacre Processioni tra “Madonnelle” e Festa della Vergine Assunta di Ferragosto.
Fotografia dal sentiero per San Vito
Il 19 agosto 2013, nella G.U. 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.97, viene pubblicato il bando di gara “S.S. 4 - Lavori di consolidamento del ponte ad arco incastrato al Km.158+200” ovvero il ponte di Quintodecimo.
La gara è aggiudicata alla NICRO COSTRUZIONI s.r.l., una società casertana leader delle costruzioni stradali con oltre 25 anni d’esperienza, nell’ottobre dello stesso anno ed i lavori partono celermente con il cantiere che si apre nel mese di febbraio 2014.
I lavori vennero consegnati regolarmente nell’autunno 2014, fu smontato il cantiere e la grande nevicata del 31.12.2014 trovò un ponte nuovo ed eccezionalmente bello e sicuro purtroppo però nuovamente al buio, privo di illuminazione stradale.
Dovettero passare 5 anni per rivedere il ponte illuminato. Sul finire dell’estate 2019, infatti, vennero riposizionati i due lampioni mancanti centrali ed il ponte tornò a godere di luce propria.
Così è come lo possiamo ammirare oggi nel 2021.
* La fotografia è presente nel libro “200 anni di vita ascolana attraverso le immagini” stampato a cura della CARISAP nel 1976.
N.d.A.: Giorgio Bezzeccheri è tornato nelle braccia del Signore nel febbraio 2010, tristemente rimpianto dall’intera comunità Jesina.