La Salaria ed il Ponte

contrada S. Giacomo

La strada consolare Salaria è una antichissima strada italica che per secoli fu la più breve e rapida via di comunicazione tra Roma ed il medio Adriatico. Sentiero naturale per la sua predisposizione orografica, costruita sotto il console Strabone, fu poi elevata a strada sotto l'impero di Cesare Augusto. Nel paese di Quintodecimo sono ancora evidenti le tracce del suo antico percorso. Proveniendo da Roma si incontrano prima alcuni tagli artificiali nella roccia con incavi per la realizzazione della sede stradale che correva 2 m. sopra l'attuale poi, all'ingresso del paese quasi sul corso del fiume, incassi nella roccia forse realizzati per sostenere la pila di un vecchio ponte. Simili incassi si ritrovano anche verso valle, all'uscita del paese, su di un enorme masso. Infine alcune centinaia di metri dopo l'abitato è ancora ben visibile, realizzato in pietra arenaria locale, un suggestivo muraglione di sostruzione dell'antica via che testimonia come essa corresse in questo punto molto più in alto mantenendo un livello di sicurezza rispetto al corso del fiume Tronto. Il ponte che oggi ammiriamo unire le contrade del paese risale al 1622 ed è opera dell'architetto ascolano Celso Saccoccia. Sotto il ponte, tuttora ben visibile, vi è l'arma della città di Ascoli con l'iscrizione del 1630, opera dello scalpellino Donato Madonna, a ricordo del termine dei lavori. La vista dei massi che compongono il ponte lascia subito capire come in principio fosse costruito a schiena d'asino e solo nel secolo passato il piano di calpestio fu elevato all'altezza attuale dove ora corre la Salaria. Il ponte presenta un arco lievemente ribassato di m. 17,10 di luce, largo m. 3,80 con due aperture laterali arcuate praticabili.

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